Data: 07/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Sciopero dei mezzi pubblici per 24 ore. Lunedì difficile per i pendolari. Il fermo proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Faisa-Cisal. Salvaguardate alcune fasce orarie
PESCARA Lunedì nero per il trasporto pubblico, con il nuovo sciopero proclamato per oggi dalle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal. A fermarsi per 24 ore saranno gli autoferrotranvieri delle aziende pubbliche e private che operano nel territorio abruzzese. Saranno comunque assicurate delle fasce di garanzia. Le modalità di svolgimento e le fasce orarie garantite variano da azienda ad azienda. LE FASCE GARANTITE. La Tua avverte che l'astensione dal lavoro può comportare la mancata effettuazione di corse e tra mezzanotte e le 05.30, dalle 8.30 alle 13 e dalle 16 alle 24. Tua garantisce i servizi nelle fasce tra le 5.30-8.30 e tra le 13 e le 16. Inoltre, la ripresa del servizio subito dopo lo sciopero potrebbe non essere assicurata a causa delle modalità dell'astensione. Queste le altre fasce di garanzia: Ama (6.30 e le 8.30 e dalle 13.10 alle 17.10); Di Fonzo ( 5-8.30 e tra le 13 e le 15.30); Napoleone (5.30-8.30 e 13-16.30), la Panoramica (6-9 e 12-15), Cerella (5-8.30 e 13-15.30), Satam (5.30-8.30), Baltour e Tessitore (6-9 e 13-16), Di Giacomo (5-8.30 e 3-15.30). A Chieti, come ha reso noto il segretario Faisa, Luciano Lizzi, si terrà la manifestazione con il corteo dei lavoratori da Largo Cavallerizza fino al municipio. NON C'È CONFRONTO. Sono molti i motivi alla base della nuova protesta, sottolineano i sindacati, ma in cima alla lista, sottolinea Franco Rolandi, segretario della Filt Cgil Abruzzo-Molise, il fatto che «la Regione continua a sottrarsi al confronto con le parti sociali, e a non rispondere sugli autobus Euro "0" ancora circolanti sul territorio. Forti preoccupazioni vengono espresse anche sui servizi minimi e il piano regionale dei trasporti. «La netta impressione», dice la Filt, «è che si andrà avanti ancora per molto tempo in un contesto di incertezza e di assenza di regole. Quelle regole che sono di fatto mancate anche per quanto riguarda l'affidamento dei servizi attraverso procedure di gara che avrebbero dovuto assumere l'obiettivo di razionalizzare il sistema e di ridurre l'ingente numero di imprese che operano nel settore (circa 50). Invece, ad oggi, se si esclude l'affidamento in house che interesserà la società regionale Tua per il periodo 2019/2027, non è ancora noto quando e se saranno bandite le gare per assegnare i restanti servizi gestiti dagli attuali concessionari che operano da oltre 20 anni in regime di proroga». I SUBAFFIDAMENTI. Sul tavolo c'è anche la questione dei due chilometri di linee dei " servizi a domanda debole" affidati a operatori privati. I sindacati temono dumping contrattuale. «Non sappiamo», dice ancora Rolandi, «fino a che punto sia legittimo che una società affidataria in house dei servizi di trasporto regionale, possa in qualche modo fare profitti, lucrando sul diverso corrispettivo chilometrico riconosciuto da Tua al sub concessionario». Lo sciopero vuole anche riportare l'attenzione «sulla condizione generale del parco rotabile gomma-ferro regionale», e sul taglio delle risorse destinate ai trasporti, 11 milioni di euro l'anno, a partire dal 2014 Download 07 ottobre 2019 - il centro.pdf |
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