Data: 19/11/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Wi-fi sui treni regionali, il piano di Fs Migliorare la connettività sui convogli usati dai pendolari e rafforzare il parco bus a idrogeno: in arrivo una svolta
ROMAMigliorare la connettività sui treni portando il wi-fi anche sui regionali, rafforzare l'integrazione ferro-gomma investendo sui bus a idrogeno, puntare sugli itinerari storici per favorire il turismo. Ma anche rafforzare il trasporto merci, investire senza limiti in sicurezza e creare un polo infrastrutturale con Rfi, Anas e Italferr. Sono queste le direttrici su cui si muove il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che sta preparando il nuovo piano industriale. «Lo presenteremo a febbraio» annuncia l'ad Luigi Ferraris, avrà un «respiro decennale» e il focus sarà sull'Italia. L'obiettivo è connettere il Paese ma anche portare sempre più passeggeri e merci sulla ferrovia. «Le linee guida su cui ci concentreremo: investire su infrastrutture fisiche integrate, resilienti e intelligenti» spiega Ferraris in audizione alla commissione Trasporti della Camera. Si lavora, dunque, a una maggiore integrazione tra ferro e gomma, favorendo il trasporto su rotaia per gli spostamenti, mentre la gomma - per la quale si vuole investire su autobus a idrogeno o anche usando biocombustibili - va incentivata «per l'ultimo miglio, la fase finale dove la ferrovia non arriva». Un impegno che si inserisce nella sfida più grande di «sbottigliare i nodi urbani», soprattutto in città come Roma e Milano, con «soluzioni di by-pass o di connettività alternativa». Grande impegno poi per i treni regionali, dove viaggia il 70% dei passeggeri del Gruppo (il 20% va su alta velocità, il 10% sugli Intercity): «La nostra attenzione deve essere molto sul regionale, in termini di qualità del treno, di connettività e di interfaccia con i trasporti su gomma» sottolinea Ferraris che sui treni pendolari vuole portare anche il wi-fi. Sull'alta velocità «è migliorato ma non è ancora come dovrebbe essere» e quindi uno dei primi interventi sarà proprio lì, per far sì che sulle Frecce «si possa lavorare costantemente a bordo». Ma c'è anche un «progetto molto di più lungo periodo» per portarlo anche sulle tratte regionali, dove viaggia una flotta di 600 treni, mettendo la fibra ottica lungo tutto il tracciato. E mentre c'è ancora da fare sulla puntualità, per favorire il turismo si guarda anche alle ferrovie storiche: il successo dei treni storici, che quest'estate hanno visto tra i passeggeri anche la pop star Madonna sulla tratta Fasano-Lecce, dimostra che questa può essere «un'opportunità di business». Ferraris vuole anche che le Fs abbiano un ruolo nel settore merci (si guarda in particolare alla dorsale Adriatica, per la quale sono in arrivo 5 miliardi), mentre per l'estero pensa a un cambio di passo rispetto al passato: «All'estero si andrà solo per gestire treni o costruire infrastrutture», per il resto, il campo di gioco sarà l'Italia, e l'Europa in un'ottica di interconnessione. Infine il capitolo Anas, per la quale si attende la nomina del nuovo ad che potrebbe arrivare dal cda di Ferrovie dello Stato del 23 novembre. Circolano indiscrezioni su possibili nomi, ma Ferraris non si sbilancia: «Quello che conta è il progetto». |
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