Se l'iniziativa riuscirà a incidere in concreto sul progetto della discordia lo sapremo solo fra tre mesi, ma la sola presentazione ha portato una ventata di fiducia e di ottimismo nei protagonisti e soprattutto negli operatori commerciali coinvolti ovvero direttamente interessati. Si chiama Marconi District il bando per un concorso di idee lanciato dal comitato Salviamo viale Marconi e affidato, per l'organizzazione, alla Woo guidata dall'architetto Maura Mantelli. Dura tre mesi e i dettagli sono sul sito www.mezzometroquadro.org: tre le sezioni, si richiedono elaborato e una relazione. Nella suggestiva cornice del Museo Cascella sono state illustrate le motivazioni e gli scopi di questo bando, nato essenzialmente per stimolare un supplemento di riflessione per migliorare la vivibilità di viale Marconi e zone limitrofe. Partendo dal presupposto che il progetto delle 4 corsie, due per i bus e due per i mezzi privati con drastico taglio agli stalli per la sosta e senza neppure spazi per le due ruote, è una soluzione al ribasso che svilisce l'anima dell'intera zona e ne ferisce il cuore, il suo tessuto sociale e commerciale.
PROPOSTAA far scattare questa molla nel comitato, ha spiegato la presidente Fabiana Tenerelli - e dopo di lei Maura Mantelli (affiancata dagli architetti Andrea Di Cinzio, Erica Scalcione e Lorenzo Morelli) - è stata la volontà di far seguire la proposta alla protesta. «Vogliamo proporre una rigenerazione del viale e del nostro quartiere partendo dalla cultura per un vero sviluppo sostenibile, innescando un processo di partecipazione e di inclusione. Crediamo nei giovani e a loro ci siamo voluti rivolgere per lanciare questo bando, approfittando della Facoltà di Architettura a Pescara» ha aggiunto Tenerelli.
A sostenere l'esigenza di una revisione complessiva del progetto Confcommercio con Riccardo Padovano e Confesercenti con Marina Dolci che si sono soffermati sulla grande sofferenza dei commercianti e auspicato una disponibilità all'ascolto da parte dell'amministrazione Masci; sono poi intervenuti il presidente di Fiab Pescarabici Filippo Catania, l'architetto Ippolita Ranù voce di Italia Nostra e Annarita Frullini, medico con studio in viale Marconi; ed ancora l'architetto Giuseppe Di Giampietro esperto di mobilità ed infine il consigliere regionale Antonio Blasioli. In sala, tra residenti e commercianti di Viale Marconi, anche l'ambientalista Simona Barba e i consiglieri comunali Paolo Sola, Giampiero Lettere e Piero Giampietro. «Sappiamo riconoscere ciò che ci piace e viale Marconi è notevolmente peggiorata» ha detto la dottoressa Frullini, reclamando maggiore ascolto dalla politica. L'architetto Ranù ha parlato di «mancanza di visione» ma la caparbietà dimostrata dall'amministrazione comunale nello spingere su questo progetto dimostra che una visione di fondo esiste, benché non condivisa come non lo fu all'epoca la scelta delle Ztl in centro cui oggi nessuno rinuncerebbe. Ma viale Marconi è un'altra cosa, «non può essere considerato come una linea che va da A a B» ha detto Mantelli, ed è fondato il timore che, con le 4 corsie, il negozio di vicinato sia destinato a scomparire. Con un dettaglio non di poco conto, rilevato da Blasioli: «Nel Piano generale del traffico non è previsto un cambiamento come quello che si sta realizzando su viale Marconi e questo è un appiglio cui i commercianti potranno aggrapparsi per eventuali ricorsi».