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Data: 13/10/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Viale Marconi e i lavori contestati Il responso dei giudici a gennaio Il Consiglio di Stato ha fissato l'udienza sul ricorso al presidente Mattarella presentato dal comitato. E non è stato ancora fatto il collaudo dell'opera atteso per giugno

Tutto ruota intorno alla legittimità della delibera sul progetto di variante e agli effetti delle modifiche


PESCARA Bisogna aspettare l'inizio del 2024 per conoscere il pronunciamento sulla legittimità o meno dei lavori realizzati lungo viale Marconi, una strada che sin dai primi giorni di cantiere ha creato le polemiche di residenti e commercianti.Il Consiglio di Stato ha fissato al 31 gennaio l'udienza relativa al ricorso presentato dal comitato "Salviamo viale Marconi" al presidente della Repubblica. Per la decisione, poi, ci vorranno alcune settimane.Residenti e commercianti, da sempre contrari alla realizzazione delle 4 corsie, due delle quali per i mezzi pubblici, tanto da promuovere più di una protesta, ormai oltre un anno fa avevano impugnato il progetto. L'attenzione del comitato, assistito dal legale Augusto Careni che ha seguito la pratica insieme allo studio Di Tonno, si è concentrata sulla legittimità della delibera di giunta comunale del 17 settembre 2021, n. 641 relativa all'approvazione del progetto di variante del tracciato di trasporto pubblico urbano su viale Marconi, sugli studi alla base del progetto e sugli effetti che i lavori hanno prodotto, in termini di sicurezza, ma pure sul tessuto economico.
LA DELIBERA CONTESTATA Tra i primi aspetti messi in luce, il fatto che l'ordinanza istitutiva delle 4 corsie si basava sul presupposto per cui su viale Marconi avrebbero dovuto transitare un sistema Brt, (i bus rapid transit) e i mezzi di proprietà comunale provenienti da strada Parco. «Il ministero competente, però, ha respinto la domanda di finanziamento per il Brt formulata dal Comune», spiega l'avvocato Careni. Altri aspetti evidenziati riguardano lo studio di microsimulazione del traffico richiamato nella delibera di giunta. Il progetto, secondo il legale, è «carente sia dal punto di vista dell'analisi trasportistica che dal punto di vista della compiuta e chiara identificazione degli interventi da eseguire», afferma. Visionando due video attraverso un accesso agli atti, uno relativo alla simulazione dello stato di fatto e l'altro dello stato di progetto, secondo il legale sarebbe emersa una «illegittimità dell'azione amministrativa». Il video sullo stato di fatto viene definito «anonimo e non attendibile», in quanto privo di collocazione temporale dei flussi di traffico.
PROGETTO DIVERSO «Il secondo, sullo stato di progetto, porta una simulazione su una strada a tre corsie, di cui una per i mezzi pubblici, con una pista ciclabile a doppio senso e stalli per la sosta laterali. Elementi non rispondenti alla realizzazione», aveva illustrato a suo tempo l'avvocato. In sostanza le opere sarebbero state approvate ed eseguite sulla base di una microsimulazione del traffico riguardante un progetto completamente diverso da quello a 4 corsie, e inoltre «sarebbe del tutto assente uno studio di valutazione (finale e di sintesi) da parte della stessa amministrazione» precisa il legale.
STRADA PERICOLOSA Nel ricorso c'è poi tutta una sezione relativa alla «pericolosità della via a seguito dei lavori eseguiti, soprattutto per pedoni e ciclisti, nonché sul danno arrecato alle attività commerciali e ai residenti vista la riduzione dei parcheggi e l'attivazione del disco orario che rende impossibile lasciare l'auto a chi lavora e vive in zona, senza portare alcun beneficio ai negozi così come sarebbe stato nelle intenzioni dell'amministrazione», specifica Careni. A questo punto c'è solo da attendere la decisione del Consiglio di Stato, ma il comitato si dice «fiducioso del buon esito del ricorso anche alla luce degli accadimenti degli ultimi mesi, che dimostrano - se ancora ve ne fosse bisogno - l'illegittimità e la pericolosità del progetto perseguito dall'attuale amministrazione comunale». Il riferimento è ai tanti incidenti, ai mezzi pubblici rimasti spesso incastrati nelle rotatorie, ma anche al mancato collaudo.
 
E non è stato ancora fatto il collaudo dell'opera atteso per giugno
 
I lavori di viale Marconi hanno da sempre suscitato le critiche delle forze di opposizione che in più occasioni hanno acceso i riflettori sui progetti e sulla loro esecuzione. Sotto la lente d'ingrandimento del centrosinistra sono finiti i tempi di completamento dei lavori andati oltre quelli previsti dai contratti; gli appalti consegnati sempre alle stesse ditte; carenze documentali; ma anche i semafori intelligenti e le rotatorie tagliate, alcune delle quali ancora oggi chiuse al traffico. L'ultimo aspetto in ordine di tempo che ha scatenato il centrosinistra è stato il collaudo che doveva essere effettuato entro giugno, ma che a distanza di sette mesi dal completamento delle opere, avvenuto a marzo scorso, non è stato ancora eseguito. Il collaudatore Pietro Grosso che si era dimesso a maggio, ha riaccettato l'incarico, ma l'amministrazione dovrà nominare un tecnico esterno per verificare se sia stata rispettata la legge.

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