CAMPOBASSO. Basta con viaggi in treno che assomigliano a vere e proprie odissee: finisce l’era dei condizionatori che ‘sparano’ aria calda d’estate e fredda d’inverno, dei convogli lumaca, dei ritardi, dei guasti sempiterni, della pioggia che ‘rinfresca’ i passeggeri e degli affollamenti pre e post festivi che costringono a veri e propri viaggi della speranza. Fin qui, e finora, un elenco di buone intenzioni. Non solo il trasporto su gomma nel mirino, di precisione, dell’assessore Vincenzo Niro. C’è anche l’annosa vicenda che riguarda il parco convogli ferroviari, entrata a pieno titolo nell’agenda dell’esponente della giunta regionale che ha predisposto un corposo piano di investimenti finalizzato all’ammodernamento del materiale rotabile ferroviario. È tutto nella delibera di giunta 465 del 29 novembre scorso. Nuovi treni, moderni, confortevoli e sostenibili sotto il profilo dell’impatto ambientale. Un investimento da 20 milioni e 200mila euro circa, somma alla quale deve aggiungersi (come nel caso del trasporto su gomma, affrontato nell’edizione di ieri di Primo Piano Molise, ndr) il cofinanziamento pari al 40% della società esercente il trasporto ferroviario, che ammonta a circa 13 milioni e mezzo di euro. Il totale supera i 33 milioni e mezzo e servirà per procedere alla fase di acquisto dei nuovi treni che dovranno viaggiare sulla rete ferroviaria molisana. La Regione Molise, come è noto, non è proprietaria di alcun rotabile circolante sulla rete di Rfi poiché tutte le composizioni ferroviarie che attualmente ‘servono’ i pendolari che preferiscono il treno ad altri mezzi di trasporto sono di proprietà di Trenitalia che ha stipulato un contratto di servizio la cui scadenza è fissata al luglio 2023. E nelle considerazioni contenute nel documento istruttorio della delibera si evidenzia con chiarezza lo stato dell’arte di un sistema di mobilità che, in Molise, “viaggia” a velocità diversa da quella che vorrebbero gli utenti e l’amministrazione che lo paga a peso d’oro. «Lo stato dei treni oggi in uso ai molisani impone un forte e incisivo piano di investimenti - si legge - finalizzato all’acquisto di materiale rotabile per ridurre l’età media dei mezzi e migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi, aumentandone l’efficienza e l’attrattività anche per dissuadere l’uso del mezzo privato con conseguenti benefici in termini di riduzione dei costi esterni dei trasporti connessi alla sicurezza, alla congestione del traffico e all’inquinamento». Un piano di investimenti da oltre 33 milioni di euro (oltre 20 in capo alla Regione) che entra a pieno titolo nella cosiddetta ‘cura del ferro’, invocata anche dalle sigle sindacali di recente. Il nuovo materiale ferroviario - secondo le prescrizioni della giunta regionale che ha recepito le indicazioni dell’assessore - dovrà quindi presentare caratteristiche generali di qualità e comfort di viaggio, idonee alla tipologia di servizio svolto e una capacità di posti a sedere tale da evitare il ricorso al trasporto su gomma sugli stessi itinerari e tale da rendere economicamente sostenibile l’esercizio ferroviario. Capacità dinamiche e di prestazioni, poi, che garantiscano velocità di marcia elevate anche sui tronchi più critici delle rete regionale. Così sarà possibile incrementare la qualità sotto il profilo dei tempi di percorrenza e nell’utilizzo del treno, nelle more dell’elettrificazione della tratta ferroviaria molisana. La Regione ha a disposizione diversi finanziamenti la cui finalizzazione è individuata proprio nel raggiungimento degli standard europei del parco mezzi destinato al trasporto pubblico locale e regionale e nel consentire l’accessibilità ai servizi alle persone con mobilità ridotta. Con la dgr 465, quindi, si avviano le procedure di acquisto dei nuovi convogli che potranno essere usati solo per il traffico «in regime di obbligo di servizio pubblico che comprenda indicazioni chiare sulla territorialità e sul miglioramento degli standard misurati con adeguati indicatori». Il materiale rotabile oggetto dell’acquisto sarà di proprietà dell’amministrazione pubblica o, in alternativa «di un soggetto terzo con vincolo di reversibilità a favore della stessa oppure dei successivi soggetti aggiudicatari del servizio con il medesimo vincolo, previo riscatto del valore residuo». Non solo, dovrà essere esclusivamente utilizzato per i servizi di trasporto ferroviario di competenza della Regione.