Data: 30/09/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Viadotti dell'A24, ammesse due parti civili Entrano le associazioni Codacons e Cittadinanza Attiva, restano fuori Anas e ministero dei Trasporti
TERAMO Come era prevedibile, visto il numero degli indagati e la complessità del caso, l'udienza preliminare di ieri è servita solo a stabilire quali siano le parti civili ammesse: sono le associazioni Codacons e Cittadinanza Attiva, restano fuori Anas (nel frattempo subentrata a Strada dei Parchi nella gestione di A24 e A25) e ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture con quest'ultimo ammesso solo come parte offesa. Il caso è quello dell' inchiesta della Procura teramana sulle condizioni di sicurezza dei sette viadotti del tratto teramano dell'A24 (procedimenti sono in corso anche all'Aquila, Pescara e Sulmona per i territori di competenza). Il gup Lorenzo Prudenzano ha dichiarato non legittimata la richiesta di costituzione di parte civile presentata dall'Anas e tardina quella dell'Avvocatura dello Stato. Nel procedimento teramano sono indagati Carlo Toto, imprenditore patron della Toto Holding che controlla Strada dei Parchi; l'amministratore delegato di Sdp, Cesare Ramadori, il direttore generale di esercizio di Sdp, Igino Lai; gli ex amministratori delegati di Sdp Sandro Capparucci e Roberto Zianna; il direttore operativo Marco Carlo Rocchi; il direttore tecnico Gabriele Nati e l'ex responsabile della direzione tecnica Mario Bellesia. La Procura (titolari del fascicolo i pm Laura Colica e Silvia Scamurra) contesta a tutti le ipotesi di reato di inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti.Nel corso dell'udienza di ieri le difese degli otto indagati hanno presentato una voluminosa e ulteriore documentazione, soprattutto tecnica, contenuta in 125 file. Nella prossima udienza, quella fissata per il 28 novembre, la Procura dovrà dare il suo parere sull'ammissibilità di questa nuova documentazione. A margine dell'udienza di ieri alcune difese hanno preannunciato la probabile richiesta di rito abbreviato per alcuni indagati, tra cui Carlo Toto. Al centro dell'inchiesta ci sono le condizioni di sicurezza e manutenzione dei viadotti Casale San Nicola nel territorio comunale di Isola del Gran Sasso, di quelli di Cretara, San Nicola 1 e 2, Le Grotte, Cerchiara, nei territori di Isola e Colledara. Una situazione, secondo l'accusa, causata dalla totale inadempienza, a partire dal 2009, da parte della concessionaria autostradale degli obblighi di manutenzione ordinaria sulle opere. Una inchiesta che all'inizio ha visto anche il sequestro di svariate somme chiesto ed ottenuto in un primo momento dalla Procura. Somme dissequestrate successivamente dal tribunale del Riesame con la conferma del provvedimento del dissequestro da parte della Cassazione.
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