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Data: 18/04/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Viadotti, chieste per gli 8 imputati condanne per complessivi 22 anni Tra gli accusati l'imprenditore Carlo Toto e l'ex amministratore delegato Cesare Ramadori

I reati sono attentato alla sicurezza dei trasporti e inadempimento di contratti di pubbliche forniture


TERAMO Quattro ore di requisitoria dei pm, una memoria di 800 pagine e richieste di condanna per 22 anni complessivi: il processo sulla sicurezza dei viadotti del tratto teramano dell'A24 entra nel vivo con il rito abbreviato per gli otto imputati e le richieste della Pubblica accusa a scandire una nuova udienza preliminare per il procedimento teramano. Che è il secondo che si avvia a conclusione dopo quello aquilano finito con l'assoluzione dei vertici di Strada dei Parchi perché il fatto non sussiste. Questo mentre, a livello nazionale, è in corso una battaglia a colpi di ricorsi dopo che dal luglio scorso la gestione di A24 e A25 è stata affidata all'Anas in seguito alla revoca della concessione a Strada dei Parchi. Davanti al giudice Lorenzo Prudenzano la Pubblica accusa (rappresentata dai pm Laura Colica e Silvia Scamurra) scandisce le richieste per gli imputati al termine di una lunga e circostanziata requisitoria che passa in rassegna tutti i capisaldi della corposa inchiesta chiusa con la contestazione delle ipotesi di reato di inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Non c'è più quella di abuso d'ufficio, inizialmente contestata ad alcuni, eliminata già in fase di avviso di conclusione delle indagini dopo il pronunciamento della Cassazione. I fatti contestati dalla Procura si riferiscono al periodo in cui Strada dei Parchi ha gestito l'autostrada che attualmente è nelle mani dell'Anas.I pm hanno chiesto una condanna a tre anni per Carlo Toto imprenditore patron della Toto Holding che controlla Strada dei Parchi; tre anni per l'ex amministratore delegato di Sdp Cesare Ramadori; tre anni per l'ex direttore generale di esercizio Igino Lai; tre anni per l'ex direttore operativo Marco Carlo Rocchi; tre anni per l'ex direttore tecnico Gabriele Nati; tre anni per l'ex responsabile della direzione tecnica Mario Bellesia; due anni ciascuno per gli ex amministratori delegati Sandro Capparucci e Roberto Zianna. Alle richieste della Procura si sono associate le parti civili rappresentate dagli avvocati Domenico Giordano per Cittadinanza Attiva, Fabrizio Foglietti per Codacons e l'Avvocatura dello Stato per il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Al centro dell'inchiesta ci sono le condizioni di sicurezza e di manutenzione dei viadotti Casale San Nicola nel territorio comunale di Isola del Gran Sasso, di quelli di Cretara, San Nicola 1 e 2, Le Grotte, Cerchiara, nei territori di Isola e Colledara. Una situazione, secondo l'accusa, che sarebbe stata causata dalla totale inadempienza, a partire dal 2009, da parte della concessionaria autostradale degli obblighi di manutenzione ordinaria sulle opere. Accuse sempre respinte dai vertici di Strada dei Parchi. Una inchiesta, quella della Procura teramana, che all'inizio ha visto anche il sequestro di svariate somme chiesto ed ottenuto in un primo momento dalla stessa Procura. Somme dissequestrate successivamente dal tribunale del Riesame con la conferma del provvedimento del dissequestro da parte della Cassazione. Tra gli otto imputati nel processo teramano solo l'ex amministratore delegato Ramadori ha chiesto di essere sentito e in una precedente udienza, alle domande di pm e giudici, ha risposto dicendo che non ci sono mai state condizioni di pericolo per la sicurezza dei viadotti. Si torna in aula giovedì 27 aprile con le prime arringhe dei difensori. La sentenza è attesa prima dell'estate.
18 aprile 2023 il centro
 

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