Data: 03/07/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Viadotti, appello della Procura per la «mancata manutenzione» L'accusa indica in una perizia le inadempienze della societa' di toto e chiede di rivedere l'assoluzione
«La perizia prova l'elemento oggettivo del reato, ovvero la sussistenza della condotta materiale di inadempimento degli obblighi manutentivi; la dichiarazione confessoria di Cesare Ramadori ne integra l'elemento oggettivo, ovvero la consapevolezza e volontà dolosa tesa viepiù al perseguimento di ragioni di profitto». Così la Procura dell'Aquila (Procuratore capo Michele Renzo) nell'atto che impugna la sentenza assolutoria dell'8 marzo scorso, in sede di udienza preliminare, nei riguardi di Carlo Toto, azionista di maggioranza assoluta e presidente onorario della Toto Holding, società concessionaria di Strada dei Parchi; Gianfranco Rapposelli (amministratore delegato Infraengineering); Igino Lai (direttore generale di esercizio di Strada dei Parchi) e Cesare Ramadori (amministratore delegato di Strada dei Parchi) in relazione alle presunte mancate manutenzioni di 9 viadotti nel tratto aquilano dell'autostrada A24. L'accusa aveva chiesto per tutti una condanna a 2 anni di reclusione, in relazione agli inadempimenti contrattuali e alla frode nelle pubbliche forniture.
Proprio sull'inadempimento agli obblighi manutentivi che ruota l'appello della Procura. «L'ordinanza di chiusura parziale della carreggiata autostradale- si evidenzia nel ricorso- prova il disagio patito dall'utenza, ovvero l'effettiva produzione in senso causale, del pericolo concreto tutelato dalla fattispecie contestata e offeso dalla condotta materiale. La sussistenza del delitto contestato deriva dalla circostanza che dall'inadempimento siano mancate in tutto o in parte le cose necessarie oggetto del vincolo negoziale, circostanza costituita proprio dalla più volte chiusura parziale del tratto autostradale del viadotto Fornaca».
Secondo la Procura, in un quadro probatorio di questo genere «il Gup svilisce dette fonti di prova con motivazioni superficiali. Dalla lettura della sentenza- si legge nei motivi d'Appello- si ricava la sensazione che il giudice tralasci gli elementi d'accusa più significativi e si sforzi di valorizzare gli elementi difensivi oltre la loro effettiva rilevanza, utilizzando argomenti tratti dalla perizia del consulente Chiaia di cui tende ad ampliare la reale portata. E' lo stesso perito a riconoscere che la società privata concessionaria ometteva le dovute opere di ordinaria manutenzione e che le opere omesse rientravano negli obblighi assunti con la concessione in vigore.
Omissioni e ammaloramenti rilevati dalla Commissione ministeriale, dal consulente tecnico della stessa Procura, da quello d'ufficio del Tar del Lazio, descritti nelle schede di valutazione del rischio compilate dal Rapposelli, riconosciuti da Ramadori in sede di interrogatorio e dall'imputato Lai nell'ordinanza a sua firma su limitazioni di transito a mezzi pesanti, divieto di sorpasso, di sosta e fermata sulle corsie di emergenza e obbligo di distanziamento sui 9 viadotti oggetto dell'inchiesta.
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