Data: 04/07/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Via Verde con 9 tunnel: entro luglio lavori finiti Da Ortona a Vasto: i 42 chilometri di pista ciclabile unica in Italia
Via Verde: entro luglio lavori finiti. Già aperte le gallerie, restano solo tre chilometri ancora da "resinare" sull'asfalto. Adesso rimangono gli ultimi ritocchi sulla Via Verde, la ciclovia che percorre uno dei tratti di costa più suggestivi dell'Adriatico, a pochi metri dal mare, immersi nella natura della Costa dei Trabocchi. Un'infrastruttura dedicata alla mobilità sostenibile, a ciclisti e camminatori che, nei suoi 42 chilometri, offre loro testimonianze storiche e riserve naturali, ma anche la ricettività di hotel, campeggi, bed&breakfast e degli affascinanti ristoranti sui trabocchi.«Consegniamo un'opera importante, un fiore all'occhiello non solo per la nostra Provincia» dice Paolo Primavera titolare Cogepri, capogruppo Ati per la realizzazione.CARATTERISTICHE. Il tracciato è lungo 42 chilometri e si estende da Ortona (Lido Saraceni) fino alla ex stazione ferroviaria di Vasto Marina. L'appalto ha avuto inizio nel 2019, costo 9milioni di euro, fondi regionali. Il tracciato, che è della provincia di Chieti, è vario: da Ortona a Torino di Sangro, ex ferrovia; tratto di Casalbordino, lungomare; nuovamente nell'ex tracciato ferroviario e poi si entra nella riserva Punta Aderci; dopo la riserva (nella quale il tracciato per legge è stato solo sistemato e non pavimentato) si va nella zona industriale di Vasto e, quindi, nuovamente ex tracciato ferroviario fino a Vasto Marina.GALLERIE. Sono nove: tre a Ortona, tre a San Vito e tre a Vasto. Due sono fenestrate e sette illuminate; in tre di queste ultime, i lavori sull'impianto di illuminazione sono ultimati, su altre quattro lo saranno entro 15 giorni. «In fase di appalto» afferma Primavera «le gallerie erano interdette, chiuse, e non abbiamo potuto visionarle. Ferrovia ha permesso l'ingresso solo dopo la firma del contratto. Abbiamo trovato uno stato di fatto non rassicurante. Tutte le opere strutturali hanno una "vita", un termine, e queste gallerie lo avevano raggiunto. Quindi abbiamo dovuto fare interventi straordinari per metterle in sicurezza. Abbiamo dovuto anche rimuovere dell'amianto (vecchie canaline elettriche). Insomma, un lavoro complesso. Faccio un appello: nelle gallerie non ancora illuminate, chi va in bici o monopattino presti molta attenzione».LAVORI DA ULTIMARE. Oltre all'illuminazione nelle quattro gallerie, da realizzare entro 15 giorni, per quanto riguarda la resinatura, mancano un tratto di 1 chilometro a Ortona e due chilometri a Vasto. Anche questi lavori saranno completato in 15 giorni. «In alcuni tratti», puntualizza Primavera, «siamo costretti a resinare per la seconda volta perché alcuni vi passano con le macchine, trattori e mezzi pesanti. Verso quest'opera ci vuole il rispetto di tutti». Da ultimare ci sono anche gli arredi come panchine, cestini, lampioni nelle ex stazioni, portabiciclette. «Abbiamo delle difficoltà, non nostre, nella consegna di questi arredi. L'obiettivo era di riaprire la pista entro l'estate indipendentemente dagli arredi».Resta da finire soprattutto la parte relativa ai servizi, come quelli igienici da realizzare nei casotti in cemento vista mare. ATTRAZIONI. La Via verde della Costa dei trabocchi serpeggia tra panorami mozzafiato a picco sul blu, lungo il vecchio tracciato della linea ferrata, dismessa una quindicina di anni fa. Sedici trabocchi, castello aragonese di Ortona, promontorio Dannunziano (il Vate vi ambientò il suo "Il trionfo della morte"), abbazia di San Giovanni in Venere, Lecceta di Torino, riserva Punta Aderci, baie, insenature, agrumeti, macchia mediterranea, spiagge, scogliere, riserva naturale regionale Punta dell'Acquabella. La costa dei trabocchi racchiude tutto il fascino di un territorio ricco di spiagge, riserve naturali, borghi marinari e gioielli architettonici. Il luogo ideale per immergersi nella natura e nella storia di questa terra, per sentirne gli odori e ammirare le mille sfumature dei colori del mare. In sintesi: «Quella catena di promontori e di golfi lunati dava l'immagine d'un proseguimento di offerte, poiché ciascun seno recava un tesoro cereale. Le ginestre spandevano per tutta la costa un manto aureo. Da ogni cespo saliva una nube densa di effluvio, come da un turibolo. L'aria respirata deliziava come un sorso d'elisir», scriveva D'Annunzio. |
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