L'altro ieri i manifesti funebri affissi ai pali della filovia per ricordare la scomparsa del contratto aziendale; ieri ad un anno esatto dalla disdetta unilaterale degli accordi, hanno manifestato davanti alla sede in via Picena 40 dei 70 lavoratori de La Panoramica, società che gestisce il trasporto urbano. All'iniziativa, organizzata dall'Ugl con Fabrizio Mancini, segretario provinciale Chieti Ugl Autoferro, e Gianluca Masciulli (Rsa Ugl), hanno aderito lavoratori di Cgil, Cisl e Faisa. Vicinanza è arrivata dall'arcivescovo Bruno Forte e dagli studenti dell'Istituto Luigi di Savoia con il loro rappresentante Giulio Ingannato.
«Il 15 giugno 2020, in piena pandemia e con i lavoratori costretti in cassa integrazione già dal mese di marzo con stipendi ridotti all'osso, come un fulmine a ciel sereno La Panoramica disdiceva tutti gli accordi di secondo livello aziendale a partire dal 31 ottobre 2020, per circa 350 euro in meno in busta paga per ogni lavoratore dice Mancini . Dal giorno successivo e fino al 31 ottobre 2020 si sono susseguiti, senza alcun risultato, incontri fra sindacati e azienda per cercare di ripristinare in toto tali accordi. L'azienda attribuiva colpe alla politica regionale che contribuiva nei loro confronti con minori risorse economiche. La famiglia Chiacchiaretta, che ha in mano l'azienda La Panoramica, rivendica la mancanza di fondi regionali e una minore contribuzione rispetto ad alcuni anni fa, ma anche altre aziende in Abruzzo, private e pubbliche, si trovano nella stessa situazione eppure nessun'altra ha disdetto il contratto di secondo livello. Ad oggi - dice ancora Mancini - resta in piedi soltanto un'azione portata avanti, e a titolo personale, da tre lavoratori che hanno fatto ricorso al giudice per il ripristino totale degli accordi di secondo livello».
ARCIVESCOVO SOLIDALE «Di fronte a tale situazione di forte disagio - ha scritto l'arcivescovo Forte - auspico che sia promossa da parte delle istituzioni di ogni livello, regionale, comunale e aziendale, la ripresa di un dialogo fruttuoso con i dipendenti e le organizzazioni sindacali al fin di ripristinare quanto previsto dalla legge e richiesto dalla dignità di quanti lavoravo, contribuendo anche così a far ripartire il nostro paese e la nostra città».