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Data: 26/03/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

«Una città con più verde» In piazza 50 associazioni Corteo a difesa dei parchi: «Non vogliamo altre colate di cemento tra le case»

Presenti in piazza, i rappresentanti del Comitato Strada parco Bene comune, i quali non hanno alcuna intenzione di arrendersi nonostante il Consiglio di Stato consenta ora a Comune e Tua di procedere con i lavori della filovia


PESCARA "Non nella nostra città. Basta"; "Giù le mani dal parco di via della Fornace Bizzarri", "Salviamo viale Marconi", "Natura, salute, bellezza. Diritto o privilegio?". Ed ancora: "Periferie al centro" e "Sì bici, no filovia". Sono alcuni degli striscioni e dei cartelli con cui, ieri mattina, centinaia di persone sono scese in piazza per chiedere all'amministrazione comunale maggiore coinvolgimento nelle scelte strategiche per lo sviluppo della città, a cominciare dal verde. Ad organizzare la manifestazione, una cinquantina fra associazioni, movimenti, comitati di quartiere e sindacati. Presenti anche esponenti del centrosinistra. Dopo un sit in piazza Sacro Cuore con circa 300 partecipanti, durante il quale i rappresentanti dei comitati hanno esposto i problemi, è stata la volta del corteo in corso Umberto, fino a piazza Salotto. Ad accompagnarlo, cori, musica e lo slogan, ripetuto all'infinito: "Non c'è bene comune ma solo distruzione, si nega alla città la partecipazione". Soddisfatto per la risposta della gente, Massimo Palladini di Italia Nostra: «I cittadini hanno colto lo spirito dell'iniziativa. Noi chiediamo più partecipazione, difesa del verde, riapertura di una prospettiva per la città futura. Noi stiamo vedendo che ci si muove caso per caso. Ogni giorno vengono annunciati progetti roboanti che poi, come per corso Vittorio Emanuele, si rivelano semplicemente un taglio di alberi con la sostituzioni di arbusti. Sentiamo parlare di canne di bambù. Noi vogliamo una interlocuzione con l'amministrazione comunale. Non siamo pregiudizialmente ostili a nessuno. Facevamo queste rivendicazioni alla giunta precedente e le faremo anche alla prossima. Vogliamo difendere questa città che vediamo priva di una visione. E la prima vittima di questa assenza di visione è proprio il sistema del verde, dall'area di risulta della stazione ai piccoli parchi di periferia ai viali. C'è da rimettere le idee sul tavolo per il bene di Pescara. Ma può essere», chiede, «che un asilo si mette in concorrenza con un parco oppure si tolga dall'oggi al domani la prospettiva del parco centrale della città o addirittura si rimettono i capannoni sull'ex Cofa perché è questo ciò che sta succedendo. Ci parla di grandi centri, ma quelli sono dei capannoni. Noi, ripeto, ci siamo e vogliamo partecipare». Presenti in piazza, i rappresentanti del Comitato Strada parco Bene comune, i quali non hanno alcuna intenzione di arrendersi nonostante il Consiglio di Stato consenta ora a Comune e Tua di procedere con i lavori della filovia. «Dopo la giornata di venerdì, che segna un giorno meno per la democrazia partecipata», sottolinea Maurizio Biondi, «ancora più importante è quella di oggi, sabato. Comunque non sarà certo un'ordinanza del Consiglio di Stato a cambiare la realtà dei luoghi di Pescara. La realtà dei luoghi di Pescara ci dice che la strada parco non è idonea ad accogliere per ragioni di sicurezza la metropolitana di superficie». Vanno avanti con le loro battaglie anche i cittadini a difesa dei parchi 8 Marzo, via della Fornace Bizzarri e via Santina Campana, fra le centinaia di persone che hanno riempito la piazza: «Noi», dice uno degli abitanti di via Santina Campana, «difendiamo il verde pubblico che la precedente amministrazione ha realizzato in via Campana al posto di un'area che era completamente abbandonata. È stata ridata dignità alla zona, noi residenti abbiamo adottato il piccolo parco adiacente agli orti urbani. Lo curiamo e questo ha creato anche socialità. Di colpo, adesso il Comune ha deciso di distruggere un'opera pubblica, per la quale aveva speso 5 anni fa 80mila euro, per farci un asilo. Noi riteniamo che l'asilo sia sicuramente utile, ma si possa fare in un altro luogo». I residenti non escludono di presentare ricorso al Tar. Lo hanno già fatto quelli del Comitato parco Fornace Bizzarri: «Si vuole smantellare un parco pubblico, l'unico della zona, per realizzare un asilo nido che può benissimo trovare posto in un'altra area a poche centinaia di metri», sottolinea Antonio Dichiarante. «Oggi ufficializziamo un'altra interrogazione del deputato Luciano D'Alfonso ai ministri dell'Istruzione, per gli Affari europei, dell'Economia e delle finanze. Noi siamo qui per proporre e per costruire alternative, non siamo, come continua a dire il sindaco, i cittadini del no». Fra i promotori della protesta, i commercianti e i residenti di viale Marconi: «Noi di viale Marconi», spiega Fabiana Tenerelli, «siamo stati i primi ad essere penalizzati dalle scelte fatte a tavolino dalla giunta comunale. Purtroppo è stato solo l'inizio. La presenza di tantissime persone alla manifestazione è la riprova che la direzione e le scelte dell'amministrazione comunale sono sbagliate in quanto non hanno un filo conduttore». A pensarla alla stessa maniera, molti esercenti di piazza Muzii e residenti delle zone periferiche. Presente il Comitato per una Nuova Rancitelli: «Siamo stanchi», dice Francesca Di Credico, «piuttosto che cementificare il Comune pensasse a mettere servizi nel nostro quartiere e questo anche nell'ottica della Nuova Pescara».

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