SULMONA Riattivare il collegamento ferroviario tra Pescara e Napoli per contribuire allo sviluppo delle aree interne dell'Abruzzo, ma anche per creare nuove opportunità di mobilità rispettose dell'ambiente. Sarà presentato questa mattina nella sede della Comunità montana peligna a Sulmona il progetto pensato dal commissario straordinario della Comunità montana Peligna, Eustachio Gentile, e da Tino Di Cicco, della Federconsumatori di Pescara. Progetto che prevede il ripristino a tempo pieno di una linea che in questi ultimi anni sta avendo un successo straordinario con il treno storico meglio conosciuto come Transiberiana d'Italia. Secondo il progetto, in 4 ore sarà possibile raggiungere Napoli da Pescara e viceversa, lo stesso tempo impiegato attualmente dai pullman per garantire il servizio. «Questa fase storica, con le notevoli disponibilità finanziarie rese possibili dall'Europa con il Recovery fund», spiega Gentile, «rendono credibili ulteriori investimenti che potrebbero consentire un collegamento Pescara-Napoli in circa 4 ore senza tener conto, lo ripetiamo, dei 15 minuti circa che potranno essere risparmiati con la velocizzazione della linea Pescara-Roma. Se questo progetto, aperto al contributo di tutti, dovesse vedere la luce, come auspichiamo, produrrà grandi vantaggi per il rispetto dell'ambiente, per l'ammodernamento e lo sviluppo delle economia delle aree interne e di quelle montane in particolare e per l'identità verde della Regione Abruzzo».L'incontro, in programma ieri e al quale era prevista la partecipazione, tra gli altri, dei due presidenti del Pnalm e del Parco della Maiella, dei sindacati di categoria, del presidente della Provincia dell'Aquila Angelo Caruso, e dell'ex amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, è stato rinviato alla prossima settimana a causa del maltempo. Un incontro che sarà propedeutico per la presentazione di una risoluzione in consiglio regionale per l'istituzione di un tavolo tecnico con i presidenti delle regioni interessate dalla linea ferroviaria, (Abruzzo, Molise e Campania), in modo da validare il progetto, in ogni sua parte, e farlo inserire tra le opere strategiche finanziate o finanziabili del Recovery fund.