LA FASE 3 L'AQUILA Ancora un giorno di limature ai provvedimenti, ma ormai è ufficiale: questa è l'ultima domenica di chiusura, da domani anche in Abruzzo sarà fase 3, ovvero ripartenza praticamente dell'interno comparto economico e produttivo regionale. In questo percorso che conduce alla riapertura la Regione ha giocato un ruolo di primo piano. Assumendosi la responsabilità, attraverso ordinanze che l'opposizione ha contestato, di forzare la mano su tempi e contenuti degli input che via via sono giunti dal governo e dalle task force nazionali. Nell'ultima fase soprattutto nel senso di ridurre le misure restrittive e di guidare la composizione di un protocollo unico su base nazionale sul quale si è trovata l'intesa con il governo. Il passaggio nodale, inserito nel decreto che Conte ha emanato ieri, è questo: «Le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale».
MARE L'Abruzzo, oggi, apporterà una modifica a una delle ordinanze, andando a recepire proprio le indicazioni del testo unico nazionale: «Siamo stati la Regione apri pista con l'ordinanza che, di fatto, ha dimezzato le misure richieste dal protocollo Inail, sempre nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, pur di andare incontro alle esigenze dei 780 balneatori abruzzesi, figuriamoci se non siamo favorevoli ad un'ulteriore modifica» hanno detto gli assessori con delega al Demanio Nicola Campitelli e con delega al Turismo Mauro Febbo a seguito della trattativa che si è tenuta l'altro giorno tra il presidente Marsilio e il premier Conte nella conferenza Stato-Regioni. Conferenza in cui Conte ha sottolineato che si sarebbe concordata una superficie di almeno dieci metri quadri per ogni ombrellone, mentre l'ordinanza della Regione Abruzzo ne prevede 12. Dunque l'Abruzzo ridurrà ulteriormente le distanze tra ombrelloni garantendo una superficie di 3 metri per 3,50 per ognuno. «E' una fake news ha detto ieri Febbo - quella secondo cui il Ministro Boccia ha impugnato l'ordinanza 59 della Regione Abruzzo. Mi preme sottolineare, però, che dal 18 maggio non è consentito l'accesso alle spiagge incluse quelle libere che dovranno, successivamente, essere regolamentate. Per la tintarella in riva bisogna aspettare l'apertura della stagione balneare». Una risposta a chi, come Confesercenti, aveva attaccato: «La Regione Abruzzo ha il dovere etico e morale di risolvere il pasticcio nel quale ha spinto le 800 imprese balneari abruzzesi e migliaia fra bar e ristoranti» hanno detto il presidente regionale di Fiba Confesercenti (balneari) Giuseppe Susi ed il responsabile della Fiepet Confesercenti (pubblici esercizi) Gianluca Grimi, dicendo che il governo nazionale si appresterebbe ad impugnare le ordinanze sulla balneazione. La data di apertura della stagione andrà individuata con apposito provvedimento. Per il momento sarà consentito l'allestimento dello stabilimento.
I DATI Un'altra buona notizia è arrivata ieri dalla la prima pagella sulle Regioni stilata dalla cabina di regia (Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità), sulla base dei 21 indicatori che ogni settimana dovranno vigilare se l'epidemia sta ripartendo. Un monitoraggio essenziale che, in caso di dati negativi, potrebbe condurre anche a ulteriori chiusure. Il documento riguarda i numeri dal 4 al 10 maggio, con aggiornamento alla giornata di ieri. L'Abruzzo per il momento è nella colonna dei promossi, seppure con riserva. La Regione rientra nella classificazione bassa (livello 2), ovvero con bassa probabilità di aumento di trasmissione e un basso impatto sui servizi assistenziali. Ma, al contempo, è tra le otto ad incidenza intermedia-alta con una situazione «complessa ma controllata». In particolare è stata stimata un'incidenza settimanale del virus di 7,78 casi ogni 100 mila abitanti, con una stima di Rt (indice contagiosità) di 0,45.
ECONOMIA Intanto ieri i sindacati hanno nuovamente attaccato la norma sulla pace legale, ritenendola illegittima, che la Regione ha inserito nel cosiddetto Cura Abruzzo come hanno detto Carmine Ranieri (Cgil), Leo Malandra (Cisl), Michele Lombardo (Uil) e Gianna De Amicis (Ugl).