Data: 09/11/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Tua: sì a 30 all'ora in città e alle corsie preferenziali Usate di più gli autobus Il direttore Di Pasquale: viale Marconi è un inizio, servono parcheggi I sindacati: rischio ingorghi, però le strade saranno meno pericolose
PESCARA Sì ai trenta chilometri orari, come limite di velocità, perché in questo modo si garantisce la sicurezza in strada, ed è sempre positivo per il trasporto pubblico. Lo dicono in maniera unanime i rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti parlando della novità appena entrata in vigore in viale Marconi. E in futuro, con la diffusione delle strade dove sarà imposto questo limite, si potrebbe arrivare a un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, dicono sempre i sindacalisti. Dalla Tua, invece, il direttore Maximilian Di Pasquale parte dal presupposto che i bus viaggiano per lo più sulle corsie preferenziali per cui il limite di velocità può essere ininfluente. E poi aggiunge che «il limite dei 30 chilometri orari andrebbe adottato con altri provvedimenti che favoriscono l'utilizzo del mezzo pubblico, al posto di quello privato. Questo vuol dire che si deve pensare anche ad altre corsie preferenziali, pedonalizzazione, parcheggi di scambio. Adottate insieme, queste misure, fanno sì che circolino meno auto private, in città» se l'intenzione è quella di favorire il trasporto pubblico. «Il limite dei 30 chilometri orari, quindi, va visto come uno degli step da adottare» nella rivisitazione della viabilità. E in viale Marconi? Il nuovo limite «è un buon inizio», commenta Di Pasquale.Ma per Patrizio Gobeo (Filt Cgil) i 30 km orari potrebbero avere anche un riflesso negativo. «Ringrazio il Comune che sta puntando sul trasporto pubblico. Se si andrà a 30 chilometri orari possiamo stare tranquilli per la sicurezza. Ma poi, visto che si andrà tutti più piano, si creeranno degli incolonnamenti, i tempi degli autobus non saranno più gli stessi e aumenterà il traffico per cui si dovrà pensare a una rimodulazione dei nostri servizi. E ci sarà più smog», fa notare. Proprio pensando a viale Marconi, Gobeo fa presente che non funziona tutto al meglio per i bus, perché «non sempre hanno lo spazio sufficiente, considerato il modo in cui vengono lasciate le auto e per via delle rotatorie che sono ancora chiuse. Con i bus finiamo oltre la linea di mezzeria, rischiando di finire contro le auto. Sappiamo che non si può ottenere tutto e subito ma la sicurezza va vista a tutto tondo». Anche Andrea Mascitti ( Fit Cisl), mette in evidenza «l'aumento della sicurezza» generato dalla riduzione della velocità ma immagina che «si congestioni il traffico, con impatti inevitabili sulla percorrenza. Certo i cittadini dovranno valutare se è il caso di uscire con l'auto perché può essere più utile, più rapido, spostarsi con i mezzi pubblici. Per i bus il limite dei 30 km orari è positivo, dal punto di vista della sicurezza, se si viaggia sulla stessa corsia delle auto. Ma se ci sono le corsie preferenziali non c'è commistione», e a Pescara non ci sono ovunque. Anzi, fa notare Gobeo, «Pescara è al terz'ultimo posto tra le città italiane per le corsie preferenziali. E dove ci sono, non sempre possono essere usate, perché le troviamo impegnate». «Come tutti i cambiamenti ci può volere del tempo, per accettare il limite di 30 km orari» in viale Marconi, commenta dalla Uil Trasporti Vincenzo Marcotullio. «Per noi è positivo per la sicurezza», dice, e alla lunga «potrebbe essere un incentivo a prendere il trasporto pubblico. Essendo in una città metropolitana è bene invogliare le persone a usare i bus. Certo, andando più piano ci può essere la necessità di rivedere l'esercizio, allungare i turni e controllare le percorrenze».
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