PESCARA Tua in Abruzzo sfida i mercati e gli effetti della guerra in Ucraina. E, in piena crisi energetica, con il prezzo dei carburanti alle stelle, acquista 100 autobus a metano: un investimento complessivo di circa 26 milioni di euro. È il primo atto del nuovo consiglio di amministrazione della Tua, guidato da Gabriele De Angelis, che ha licenziato il provvedimento. I nuovi mezzi interurbani, che verranno utilizzati sulle tratte coperte da Tua, sono stati ordinati tramite la piattaforma Consip.
L'INVESTIMENTO. L'acquisto era previsto dal Piano strategico triennale degli investimenti, autorizzato dalla Regione Abruzzo: i primi 25 bus a metano saranno a disposizione della Tua da aprile 2023, con step quadrimestrali successivi di consegna. Sostituiranno i bus Euro 3 in dismissione entro la fine del prossimo anno.«Un investimento green», così lo definisce il presidente Tua, De Angelis, «con un triplice riflesso positivo: si inquadra nel pieno rispetto ambientale, con un'alimentazione non impattante. I nuovi autobus, inoltre, contribuiranno a sostituire quelli omologati Euro 3 e, di riflesso, ad abbassare l'età media della nostra flotta. Infine, grazie agli investimenti già fatti e da farsi sugli impianti di rifornimento di metano gassoso, verranno abbattuti in modo significativo i costi relativi al carburante». L'azienda, in una nota, fa sapere che «la scelta strategica verso l'alimentazione a metano compresso (Cng - compressed natural gas, ndc) tiene conto delle risultanze degli studi che Tua ha affidato al Centro interdipartimentale trasporti e mobilità sostenibile dell'Università dell'Aquila». E aggiunge, sempre a proposito di alimentazione a metano, di possedere un impianto di rifornimento Cng nella sede di Pescara mentre un secondo impianto è in fase di realizzazione all'Aquila. «Sarà, inoltre, realizzato un impianto di rifornimento di metano gassoso compresso nell'area di Lanciano e verrà potenziato quello di Pescara», conclude De Angelis.
ALLARME ASSOGASMETANO. I nuovi bus a metano hanno un'autonomia superiore ai 500 km e andranno a sostituire quelli ad alimentazione Euro 3 che dal 1° gennaio 2024 non potranno più circolare. Ma la situazione non promette bene, almeno stando all'allarme lanciato da Assogasmetano: «Le quotazioni internazionali del gas, anche a seguito del taglio delle forniture dalla Russia, hanno ripreso a galoppare: attualmente i prezzi che gli operatori del settore metano per auto si trovano ad affrontare sono circa otto volte quelli di un anno fa e le previsioni non fanno prevedere un ridimensionamento», sostiene l'associazione, «gli operatori della distribuzione stradale si troveranno obbligati a dover ritoccare in modo importante i prezzi di vendita al pubblico del metano per auto, autobus e altri messi di trasporto e questo si tradurrà in un enorme danno per gli automobilisti e le aziende che hanno scelto il gas naturale come carburante di riferimento per la sostenibilità dei trasporti».