“Nuovo non perché la novità sia di per sé positiva – ha dichiarato Gianfranco Giuliante, presidente di Tua Spa – ma nuovo perché diverso rispetto alle scelte che, in passato, hanno precostituito una serie di difficoltà che nel presente si stanno scontando”.
Due esempi eclatanti appaiono in queste ore alla ribalta. E’ il caso della società Sistema Srl che ha avuto una gestione scomposta alla quale è subentrata una liquidazione altrettanto scomposta e foriera di nuovi debiti.
A questo problema, Tua Spa ha inteso dare risposta attraverso la sostituzione del liquidatore con personale interno non retribuito.
Ancora più eclatante, per portata economica e riflesso sociale, appare la situazione della società Autoservizi Cerella Srl.
Oggetto di un salvataggio “capestro”, complici la politica e il sindacato a fine 2018, può oggi considerarsi – a distanza di pochi mesi dalla ricapitalizzazione imposta dalla Giunta Regionale di centrosinistra con deliberazione numero 980 del 15 dicembre 2018 e costata a Tua Spa 500 mila euro – tecnicamente in default.
La ricapitalizzazione è avvenuta il 27 dicembre 2018, poco meno di nove mesi fa, dopo di che, nel CdA di Autoservizi Cerella Srl del 10.09.2019, il Collegio Sindacale ha espresso parere negativo sul bilancio semestrale ed ha chiesto l’appostazione di un fondo rischi per il valore del contenzioso con la Regione Abruzzo.
Tale operazione comporterebbe l’erosione dell’intero capitale sociale e, conseguentemente, la messa in liquidazione e successiva decozione della società Cerella.
Sempre nella seduta di ieri, tre membri del CdA di Autoservizi Cerella Srl si sono dimessi.
La stessa società, inoltre, è stata oggetto di diffida da parte di uno dei vettori che opera in ATI di un ristoro pari a 356.000 euro.
L’attuale Consiglio di Amministrazione di Tua Spa ha l’obbligo di cambiare prospettiva, affrontando con efficacia i problemi ereditati dalla passata gestione che hanno creato disagi alla società e ai lavoratori.
“Questi episodi rappresentano l’epilogo di una declinazione dell’amministrazione tanto emotivamente giustificata quanto sostanzialmente deprecabile. Si sono persi soldi – ha dichiarato Gianfranco Giuliante – e si è procrastinata nel tempo l’adozione di misure tranchant, scegliendo misure tampone censurate tanto dal MEF (Sistema Srl) quanto dagli organismi di controllo e degli Uffici Regionali (Autoservizi Cerella Srl). Oggi – ha aggiunto Giuliante – si richiede a Tua, Spa il perpetrarsi di una gestione con spese insostenibili. Vogliamo invertire questa tendenza suicida con interventi che abbiano una sostenibilità aziendale. Tua Spa, nelle diverse società confluite in TUA in passato, è stata scambiata per una vacca da mungere, un bancomat dal quale prelevare somme ingenti, forzando la mano per scelte economicamente non produttive. Il nostro obiettivo è quello di agire con decisione per chiarire tutte le situazioni che potrebbero avere delle ripercussioni molto negative su tutto il TPL, a cominciare dai lavoratori”.