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Data: 08/11/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

«Tua da rivedere, servizio ridotto e tantissime critiche» Casale (ArticoloUno) attacca la gestione del trasporto su gomma proprio quando l’azienda guarda alla ferrovia. Problemi sia per le assunzioni sia la gestione del personale: si lamentano tutti

Gli addetti sottoscrivono la lettera di protesta e ne sollecitano la diffusione


La Tua, trasporti abruzzese da poco ha dato notizia di aver provato a sperimentare il trasporto su rotaia. Mario Casale, invece, ex segretario marsicano della Cgil e ora autorevole rappresentante di Articolo Uno e della sinistra marsicana torna su altri argomenti, dolenti, della vicenda Tua. L'intervento è sollecitato da parecchi pendolari che ne hanno raccomandato la pubblicazione ma anche da alcuni dipendenti. Scrive tra l'altro Casale che «la riduzione delle corse Tua per Roma è preoccupante. Prima del Covid, il distretto Tua di Avezzano era il più produttivo in regione ma, per carenza politica regionale e locale, si è preferito cedere le linee commerciali (Avezzano- Roma) a Sangritana, passando da nove collegamenti a due soltanto e di fatto favorendo i privati localmente. In fondo bastava separare contabilmente le due linee commerciali e pubblica, come suggeriscono gli esperti e come si è già fatto all'Aquila, per salvaguardare la qualità del trasporto locale. Ora le linee commerciali in Sangritana sono in passivo e con una operazione veloce di bilancio vengono rigirate a Tua. Un dubbio sorge spontaneo: ma Tua è azienda pubblica di trasporto o, a seconda dell'aria che tira, si trasforma in azienda privata o comitato elettorale del personaggio politico in ascesa? Tua è una azienda Regionale, o una azienda divisa tra la costa e la parte interna con forti disparità a favore della prima? Ne è la prova il Biglietto Unico, a totale beneficio di una parte della Regione, ma che ne divide i costi con tutta la comunità Abruzzese».
Casale continua spiegando come «il dubbio permanga e permane anche il forte disagio del personale Tua e dei pendolari costretti alle corse private, non sempre regolari e sicure». Ma non è tutto qua se anche tra i dipendenti c'è malumore: «Cerco di dare voce a un disagio diffuso tra addetti Tua e passeggeri. Tua, in una conferenza stampa del suo presidente, ha comunicato la decisione di procedere ad un piano di assunzioni per 127 nuovi posti di lavoro, tra autisti, tecnici e amministrativi, riservato ai giovani entro i 36 anni di età. Il criterio, a parole, sembra essere quello generazionale, invece si configura come metodo privatistico di assunzioni, distorcendo anche accordi sindacali in vigore. Sarebbe stato opportuno, prima di inserire nuovo personale con il bando proposto o con personale interinale come accade ormai da due anni, procedere alla conversione dei contratti part-time esistenti in tempo pieno. Una azienda normale prima cerca di rispondere alle esigenze contrattuali di lavoratori già occupati a part-time e armonizzare la situazione interna; solo successivamente procedere con le nuove assunzioni. E in questo caso senza mettere limiti di età, che sfavorirebbero i part-time con età superiore. Ma da quando il criterio generazionale, comunque riduttivo, si ferma a 36 anni? Probabilmente si copiano criteri nazionali, anche questi molto discutibili. Inoltre ritengo opportuno sollevare un'altra questione sgradevole: il cosiddetto contratto di apprendistato della durata di 3 anni (come un master o una laurea breve).

08 novembre 2021 il messaggero

 

 


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