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Data: 08/02/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Tua annulla il concorso con mille ammessi Il dg Di Pasquale: «Prevedeva dei requisiti non calzanti». L'esperto: «Una clausola disattiva anche gli eventuali ricorsi»

PESCARA Bandito nel 2018, poi "congelato", e ora in attesa di essere annullato per poterlo riformulare con requisiti diversi. È l'iter del concorso attraverso il quale Tua, la società di trasporto pubblico regionale, voleva selezionare 55 meccanici da assumere nelle proprie officine, e che nelle intenzioni della dirigenza dovrebbe essere riproposto a marzo, riveduto e corretto.Tra i requisiti richiesti ai partecipanti del "vecchio" concorso c'era il possesso della patente D, contro il quale erano insorti i sindacati, ritenendo eccessivo chiedere a un meccanico di essere abilitato anche alla guida degli autobus. Di fatto, molti aspiranti, pur di poter partecipare, avevano speso somme discrete per conseguire la patente richiesta, ma a maggio di quest'anno i sindacati avevano denunciato il blocco improvviso delle procedure selettive.

«Al di là del fatto delle false aspettative create nelle persone che hanno partecipato al concorso», aveva detto il segretario della Filt Cgil, Franco Rolandi nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Patrizio Gobeo (Filt Pescara), Domenico Fontana (Filt L'Aquila-Teramo), Luigi Scaccialepre e Aurelio Di Eugenio (segreteria regionale della Filt), «resta anche il danno economico che è stato loro arrecato, che in tutto sfiora il milione di euro».

A distanza di poco meno di due anni la Tua ci ripensa. Nel frattempo è cambiata la presidenza della partecipata regionale, affidata al leghista Gianfranco Giuliante, e il concorso viene revocato. Del resto, nel bando era prevista espressamente la possibilità da parte dell'azienda di fare un passo indietro, in qualsiasi momento, rispetto alla selezione alla quale avevano partecipato in 1.391, anche se 206 domande non erano state ammesse per mancanza dei requisiti. A spiegare i motivi del dietro front è il direttore generale di Tua, Maximilian Di Pasquale. «Quel concorso», esordisce, «prevedeva requisiti non calzanti». E poi spiega quello che accadrà dopo l'eliminazione del requisito relativo al possesso della patente D. A questo punto saranno riaperti i termini. «Le domande dichiarate ammissibili», aggiunge, «saranno salvate. Sarà poi stilata una nuova graduatoria dalla quale si attingerà, in seguito, in base al fabbisogno delle singole sedi. I numeri a oggi non sono stati stabiliti». La graduatoria, spiega Di Pasquale, terrà conto anche dei pensionamenti. «È chiaro», ribadisce, «che saranno garantite le persone che erano state pre-selezionate. L'azienda opererà nella massima trasparenze relativamente alla date di annullamento del bando precedente e riapertura dei termini». E per quanto riguarda la tempistica Di Pasquale ritiene che «entro marzo si potrebbe uscire con il nuovo concorso». Quella clausola di riserva, con la quale nel precedente bando la Tua aveva mantenuto la possibilità di revocare a suo insindacabile giudizio la selezione, potrebbe stroncare sul nascere eventuali ricorsi. È chiaro che eliminando alcuni requisiti si amplia la platea dei potenziali partecipanti, ma come ha sottolineato Di Pasquale, per i "vecchi" ammessi il possesso della patente D sarà considerato un titolo preferenziale.

«Lo avevo detto», commenta Rolandi, «che si trattava di un requisito non pertinente». Secondo l'avvocato Diego De Carolis, docente universitario di diritto amministrativo, che non entra nel merito della questione specifica ma che esprime una valutazione di massima, in punta di diritto, l'amministrazione gode di «ampia discrezionalità nel bandire i concorsi, nell'individuare le figure utili per gli scopi perseguiti, per organizzare il servizio e garantire le prestazioni. Qui stiamo nel campo della riserva di amministrazione, che non è sindacabile neanche dal giudice fintanto che la fattispecie concreta non assume connotati ben definiti».

08 febbraio 2020 il centro pab


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