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Data: 18/05/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Treni, rebus finanziamenti. Roma-Pescara, “sì” della Regione alle modifiche concordate tra Rfi e Comuni del Pescarese Ma adesso scoppia il problema delle aree interne: pochi fondi, in rivolta i sindaci della Marsica

L’incognita Marsica-Valle Peligna «Ora il Governo deve dirci la verità»


L'AQUILA Mentre rientrano le polemiche sul fronte dell'area interna costiera, cresce la preoccupazione nell'area compresa tra Marsica e Valle Peligna sul progetto di potenziamento e velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara. Dagli amministratori del territorio arriva una nuova levata di scudi contro «la superficialità politica e il silenzio». A quattro mesi dall'incontro dei sindaci di Avezzano, Tagliacozzo e Sulmona con il commissario straordinario all'opera, Vincenzo Macello, il clima è sempre più teso tra i primi cittadini e la Regione. «Il governo ci dica la verità sulla ferrovia, vogliamo i fatti», tuona Alfredo Chiantini, consigliere di maggioranza del Comune di Avezzano, dove «è in fase di costituzione e di definizione il Comitato di monitoraggio sul progetto, sui fondi e sui lavori della tratta Avezzano-Roma, che sarà supportato da una figura tecnica».
PERPLESSITÀ - A mostrare perplessità è poi il consigliere regionale di maggioranza, Simone Angelosante, in quota Forza Italia, che ribadisce come ogni ipotesi differente rispetto al progetto originale sia «estremamente pericolosa», perché «si potrebbe verificare il caso in cui non si concluda alcuna ipotesi». Il riferimento è all'idea di realizzare "bretelle" lungo il tracciato, come quella che collegherebbe L'Aquila alla Marsica, non previste nel piano presentato inizialmente. «Siamo ad un punto che inizia a essere preoccupante: ci sono treni che passano una volta sola, se non si prendono si rischia davvero di restare con la mani in mano - spiega Angelosante - Il rischio è di ritrovarsi con un pugno di mosche: sono fiducioso ma ribadisco che non bisogna pensare troppo, il percorso c'è già, non bisogna inventare nulla. Continueremo a lavorare in questa direzione e faremo un vigile controllo per evitare che per il troppo volere alla fine non si ottenga nulla».
Il consigliere spezza una lancia a favore della Regione: «Sono convinto che così non sarà e che si lavorerà sul progetto originale, perché c'è una forte discussione sul tema. Io sono per il completamento dell'infrastruttura classica - conclude - ma non posso che constatare che i fondi stabiliti per la tratta Tagliacozzo-Avezzano attualmente non ci sono più. Mi auguro che le risorse vengano utilizzate per potenziare la struttura Roma-Avezzano-Pescara, se così non sarà ci saranno problemi». Gli amministratori dell'entroterra abruzzese intanto continuano a chiedere risposte al governo e alla Regione. «La linea veloce è un'occasione già persa oppure no? Qual è il vero intendimento del nuovo governo? Vuole proseguire l'opera con i lotti successivi, trovando i fondi necessari, o vuole dare priorità ad altro?», aggiunge Chiantini. Per Chiantini «le condizioni attuali di sviluppo concreto di un sogno infrastrutturale chiamato ferrovia Roma-Pescara sono fiacche e deboli; la verità è che ad oggi questo esclusivo canale di collegamento tra territori e tra possibili domande ed eventuali offerte di investimenti, non è mai stato veramente ammodernato: c'è da chiedersi quale domani lasceremo ai nostri figli, quale ponte o quale strada si sta spandendo all'orizzonte».
LA PROVOCAZIONE - Il consigliere lancia poi una provocazione: «Si faccia lobby per l'Abruzzo, costa e aree interne, contro la lobby dell'incertezza, della superficialità politica e del silenzio. Si condivida e si sottoscriva con i rappresentanti territoriali un documento che riporti al centro del dibattito e del cammino nazionale scelte politiche sicure, tese a migliorare questa nostra regione anche con il vitale aggiornamento di una via di comunicazione realizzata nella sua interezza 135 anni fa». Il consigliere comunale, infine, punta il dito contro il presidente della Regione, Marco Marsilio: «Nessuno ci ha chiamato, nessuno ci ha convocato e nessuno ci ha dato certezze sui soldi per i cantieri delle aree interne, nonostante le dichiarazioni pubbliche del governatore Marsilio. Le ultime notizie che ci arrivano dal fronte della maggioranza di questo governo, infatti, sono delle "non-notizie", nel senso che non ci fanno stare tranquilli. A partire dal ministero delle Infrastrutture che sullo sviluppo della ferrovia non dice sì e non dice no - conclude Chiantini - I sindaci, i consiglieri, gli assessori regionali, le forze sindacali, le associazioni di categoria, i manager, gli industriali, le persone di buon senso che hanno a cuore l'Abruzzo si mobilitino per salvare lo sviluppo della nostra regione».

18 maggio 2023 il messaggero

 

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