Ancora disagi per i pendolari della tratta Lanciano-L'Aquila che utilizzano il servizio di autobus di Tua, la società di trasporto regionale, l’unica che gestisce una corsa compatibile con gli orari di lavoro. Il gruppo di viaggiatori aveva già avanzato delle lamentele la scorsa estate, ma l’esasperazione è giunta ormai a livelli molto alti, con continue segnalazioni di disservizi che tuttavia non vengono risolti. Per un tragitto che tra andata e ritorno comporta oltre 6 ore di viaggio, i pendolari sono infatti costretti a numerosi disagi: bus stretti, fatiscenti, sistemi di raffreddamento e di riscaldamento non funzionanti, sedili privi di braccioli, poggiapiedi, senza cinture di sicurezza e spesso rotti. «Effettuare dei viaggi così lunghi e disagevoli prima di andare a lavoro e dopo una giornata intera a lavorare è estenuante», sbottano i pendolari, «ogni giorno c’è qualche disservizio. Ultimamente, a causa del fatto che il modello di autobus scelto per la tratta era troppo piccolo, un ragazzo è stato costretto a viaggiare tutto il tempo in piedi». Altro problema riguarda proprio i tempi di percorrenza troppo lunghi. «Si potrebbero evitare le fermate alle stazioni in cui non deve scendere o salire nessuno », suggeriscono i passeggeri, «siamo alle soglie del 2020 e sarebbe opportuno rivedere una tratta che doveva essere sostitutiva del treno, ma che ora potrebbe essere rimodulata visto che non ha più ragione di esistere ». Preoccupa anche lo stato di alcuni veicoli. «Ci dicono che sono mezzi di ultima generazione », continuano i pendolari, «ma, oltre al fatto che sono stretti, ci sono sedili in plastica senza alcuna dotazione di sicurezza. Provino i responsabili di Tua a fare un viaggio di tre ore su questi mezzi. Addirittura per aprire il vano bagagli l’autista deve scendere dal bus, cosa che allunga ulteriormente i tempi. Se questa è la modernità!».