“A nulla è servito il lungo tentativo di conciliazione delle Organizzazioni Sindacali di FILT CGIL, FIT CISL e FAISA CISAL che in relazione alla disdetta unilaterale del contratto aziendale da parte dell’impresa, hanno aperto una vertenza sul mancato riconoscimento ai lavoratori di oltre 300 € mese, un fardello che ha ulteriormente ridotto il salario delle famiglie già fiaccate dall’emergenza pandemica.”
Va ricordato che a seguito della mancata anticipazione da parte dell’azienda della cassa integrazione , scelta unilaterale e fortemente contestata da queste sigle, i lavoratori si sono visti recapitare ai fini fiscali una doppia Certificazione Unica che ha distolto loro altre cospicue somme in materia di tassazione e conguagli. Inoltre nel momento in cui, l’azienda presentava all’attenzione delle parti sociali una piattaforma contrattuale che avrebbe potuto, sebbene con molte riserve ed un aumento di produttività tutto da verificare, restituire ai lavoratori presumibilmente il 50% del salario, l’allora candidato Sindaco Ferrara interveniva nel corso di un’assemblea (nel giorno stesso dell’elezione) dei lavoratori garantendo il massimo impegno nel ripristino della totalità della piattaforma disdettata, illudendo di fatto i lavoratori e inducendoli, in un contesto difficile e combattuto, a rigettare la proposta aziendale.
Come non ricordare alcune memorabili dichiarazioni del sindaco rilasciate in campagna elettorale: “La prepotenza da una parte e l’indolenza amministrativa dall’altra sono state le uniche risposte che i lavoratori hanno subìto soprattutto negli ultimi due mesi e mezzo poiché alle sollecitazioni da parte delle segreterie territoriali e delle rappresentanze sindacali all’azienda e alla giunta comunale uscente hanno corrisposto solo laconiche o inefficaci comunicazioni che renderebbero iracondo anche il più mite tra i lavoratori – afferma Ferrara -. L’amministrazione comunale ha dimostrato di non avere sufficientemente a cuore le sorti di questa grave vertenza sindacale che inevitabilmente investirà a breve la città lasciando passare ad oggi più di 40 giorni senza aver coinvolto in una vera concertazione le parti sociali”.
A nulla è servita la DIFFIDA delle Rappresentanze Sindacali Aziendali delle 3 sigle in vertenza, i lavoratori si sono trovati di fronte un muro di gomma che li colloca sui mezzi con percorrenze sottostimate che assorbono anche le poche soste, solo teoriche, negando quindi anche i tempi… fisiologici, il tutto in un contesto Nazionale che parla di ripresa, e incremento delle risorse verso i trasporti pubblici. Ricapitolando i lavoratori della Panoramica, che intendono difendere i loro diritti, ed il diritto alla mobilità dei cittadini teatini e degli studenti dovranno scioperare fermando la città nel mattino di lunedì, per scendere in piazza con un presidio che terranno di fronte al Comune di Chieti, sperando in quell’intervento che fu promesso a gran voce.