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Data: 03/10/2019
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB
    ABRUZZOWEB

Trasporto pubblico: autobus vecchi, L’Aquila in testa, lunedì indetto sciopero

 

 

 
L'AQUILA - L’86,1% degli autobus in circolazione in Abruzzo è stato immatricolato fino al 2012, ne consegue che solo il 13,9% è stato immatricolato dal 2013 in poi, e quindi negli ultimi sei anni.

Tra le province abruzzesi è L’Aquila quella in cui la percentuale di autobus immatricolati fino al 2012 è maggiore (88,5%) e inatnto per lunedì i sindacati hanno indetto uno sciopero.

Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal, infatti, hanno aderito alla proclamazione di sciopero dei trasporti previsto per il giorno 7 ottobre 2019: il personale viaggiante, in caso di adesione, si asterrà dal lavoro dalle 5 alle 6.30; dalle 8.30 alle 13.10; dalle 17.10 fino a fine servizio.

Pertanto, in caso di adesione allo sciopero, esiste la possibilità che non vengano effettuate le corse dell’Ama SpA comprese nell’orario indicato.

Saranno comunque effettuate le corse nelle fasce orarie di garanzia. Per il personale a terra l’astensione dal lavoro è prevista per tutta la prestazione lavorativa. 

E sempre all'Aquila, in un piano di riorganizzazione del Trasporto pubblico, che sta portando avanti l'assessore alla Mobilità Carla Mannetti, con Gianmarco Berardi, amministratore unico dell'Ama, partecipata del Comune dell'Aquila che gestisce i trasporti, "sono state soppresse le linee 14s Sassa-Preturo-Coppito-Ospedale e 14d, stesso tragitto ma al contrario". 

Una decisione che ha sollevato malumori e polemiche tra i residenti della zona, che si sono detti "abbandonati e isolati", lamentando soprattutto la "grande difficoltà negli spostamenti quotidiani e per raggiungere il nosocomio aquilano per anziani, persone diversamente abili e cittadini che non hanno l'automobile".

l capoluogo abruzzese seguono Chieti (88,1%), Pescara (83,3%) e Teramo (78,2%). 

Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci.

A livello nazionale l’80,4% degli autobus in circolazione è stato immatricolato fino al 2012 e solo il 19,6% dal 2013 in poi. 

Come emerge dalle precedenti rilevazioni del Centro Ricerche Continental Autocarro in Italia il parco circolante di autobus continua a crescere (tanto che nel 2018 ha superato quota 100.000 veicoli, secondo i dati Aci) mentre nell’ultimo anno le immatricolazioni di nuovi mezzi sono calate rispetto all’anno precedente. 

Sono proprio questi due elementi a causare il fatto che l’età media del parco circolante di autobus in Italia sia piuttosto elevata, dal momento che si continuano a mantenere in circolazione anche gli autobus più vecchi e il tasso di sostituzione dei vecchi mezzi con mezzi nuovi è molto basso.

A conferma di quanto detto vi sono i dati elaborati dal Centro Ricerche Continental Autocarro e anche i dati sull’età media degli autobus italiani, dati dai quali risulta che in Italia gli autobus in circolazione hanno circa 11,4 anni di media, a fronte dell’età media europea di circa 7,5 anni.

Le conseguenze di questa situazione sono intuitive, in termini di minore sicurezza della circolazione e di maggior impatto ambientale. 

Gli autobus più vecchi ancora in circolazione, infatti, hanno dispositivi di sicurezza non aggiornati con le tecnologie più recenti e allo stesso tempo presentano livelli di emissioni di sostanze inquinanti più alti rispetto ai mezzi di ultima generazione. 

Proprio nella direzione di accelerare il tasso di rinnovo del parco circolante di autobus va il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per il rinnovo del parco autobus con mezzi a basso impatto, piano che prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro nel periodo 2019-2033 e punta al rinnovamento del parco di autobus adibiti al trasporto pubblico locale, investendo in particolare su mezzi meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni.

Le elaborazioni del Centro Ricerche Continental Autocarro includono anche i dati regionali, dai quali emerge che la regione in cui vi è la maggior percentuale di autobus immatricolati fino al 2012 ancora in circolazione è la Sardegna (92,2% sul totale degli autobus in circolazione), seguita da Calabria (90,5%) e Basilicata (90,3%). 

Anche le posizioni successive della graduatoria sono occupate da regioni del Sud Italia. 

In generale si può quindi dire che la percentuale di autobus vecchi ancora in circolazione è maggiore al sud che nelle altre zone d’Italia. 

Questa tendenza è confermata anche se si prendono in considerazione i dati provinciali: infatti le province in cui la percentuale di autobus immatricolati fino al 2012 ancora in circolazione supera il 90% sono quasi tutte al sud (ad eccezione di Vercelli e Rieti) come testimoniato dalla tabella qui a lato.


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