TERAMO – Dalle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, riceviamo e pubblichiamo:
«Il ruolo del TPL in questo periodo di emergenza risulta quanto mai determinante e delicato per il rilancio economico e sociale della nostra Regione. Le varie Ordinanze Regionali, che si sono susseguite ai DPCM del governo centrale, hanno determinato dal mese di Aprile la cancellazione dell’80% dei servizi di trasporto pubblico su gomma e su ferro resi alla collettività durante i cosiddetti “tempi normali” e questa drastica misura è stata necessaria per agevolare la protezione sanitaria dei cittadini scoraggiandone la mobilità e le occasioni di possibile contagio.
Ora che la curva della pandemia si è abbassata e che, giustamente, è stata avviata la ripresa delle attività produttive e di vita sociale seppur in maniera ancora parziale, è necessario che la stessa avvenga anche nel settore del Trasporto Pubblico Locale nella maniera più idonea possibile per assicurare l’esercizio del diritto alla mobilità dei cittadini in totale sicurezza.
CASO SEVEL: LA VERA FALLA È NEL PROTOCOLLO DEI TRASPORTI REGIONALI – La “prima prova” di un certo rilievo di questa ripartenza è stata quella che si è determinata con la riapertura dello stabilimento SEVEL FCA di Val di Sangro ove è emerso che, proprio le misure di prevenzione del sistema di trasporto pubblico locale, costituiscano l’anello debole della catena. Nei giorni scorsi, infatti, un operaio risultato febbricitante e che aveva raggiunto la fabbrica utilizzando uno dei numerosi autobus provenienti dall’Abruzzo e dal Molise, è stato prontamente fermato all’ingresso dello stabilimento a dimostrazione da un lato dell’efficacia dei protocolli adottati dagli stabilimenti di produzione e dall’altro, viceversa, di evidenti falle presenti nel settore trasporti che necessitano di opportuna verifica e revisione nonché di un coordinamento interregionale.
IRREALISTICO PRETENDERE CHE SIANO GLI ALTRI A DOVERSI ADEGUARE A TUA – In occasione di un utile confronto convocato lo scorso 23 Aprile dalla Regione Abruzzo, si è cercato di evidenziare quanto le misure adottate in particolare dalla società regionale di trasporti TUA spa, potessero determinare e favorire criticità. Anche in quella occasione la tesi dell’Azienda Regionale si è dimostrata inadeguata, puntando esclusivamente a prevedere modifiche agli orari degli stabilimenti di produzione piuttosto che l’adeguamento della storica organizzazione e programmazione dei Servizi di Trasporto in funzione delle nuove esigenze tecniche e di prevenzione sanitaria.
È quindi questo il momento di fare chiarezza una volta per tutte su una serie di inefficienze che abbiamo cercato, in tutto questo periodo di evidenziare ripetutamente senza essere ascoltati in particolare nel contesto dell’’Azienda Regionale di Trasporto TUA spa.
DALLA SOCIETÀ TUA SOLO PROPAGANDA E TANTE INEFFICIENZE – L’azienda pubblica regionale dovrebbe restituire alla collettività della Regione Abruzzo servizi di qualità, assicurando e facilitando la mobilità dei cittadini che la sostengono con ben oltre 82 milioni di euro l’anno. Invece dal gruppo dirigente della stessa si registrano, contrariamente alle frequenti comunicazioni propagandistiche, soltanto arroganza, confusione nella programmazione ed inefficienze nel servizio a danno dei lavoratori dipendenti e soprattutto della collettività. Un solo esempio: il servizio di trasporto ferroviario gestito dalla società regionale, contrariamente al servizio su gomma, non è stato al momento corredato da una disposizione di servizio per istruire il capotreno sul numero massimo di passeggeri trasportabili per garantire l’obbligo del distanziamento sociale. Come pure non sono presenti sempre sui treni TUA i distributori di gel e le indicazioni all’utenza sulle porte da utilizzare per la salita e la discesa.
L’EMERGENZA COVID UTILIZZATA DA TUA PER FARE CASSA E SANARE IL BILANCIO – Nella disgrazia, che ha colpito la nostra Nazione e toccato duramente anche la nostra Regione, il management di TUA spa ha infatti ritenuto di fondare tutte le proprie azioni di gestione riferendole non già alla sicurezza ma esclusivamente alla logica di risanamento del proprio bilancio! In buona sostanza, si sono mascherate dietro motivazioni di sicurezza per i lavoratori e gli utenti una serie di misure che hanno la sola finalità di “fare cassa” riducendo i costi della produzione con la cancellazione selvaggia dei servizi e trasferendo una parte ingente della voce “costo del personale” sul Fondo di Solidarietà Autoferrotranvieri (l’ammortizzatore sociale del settore) pur avendo, al suo interno, ben 15000 giornate di ferie pregresse da smaltire.
LE IMPRESE RICEVERANNO DAL GOVERNO INGENTI RISORSE – Per chiarire ulteriormente questo scenario va precisato che per disposizione del Governo centrale recepita anche dalla Regione Abruzzo, alle Aziende del Trasporto Pubblico Locale saranno riconosciute le somme dei Contratti di Servizio indipendentemente dai servizi effettivamente prodotti in questa fase di emergenza; ed è allo studio del ministero delle infrastrutture anche il riconoscimento dei mancati introiti da tariffazione.
LA PROGRAMMAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE TORNINO IN CAPO ALLA REGIONE – Fatte queste necessarie precisazioni siamo a ribadire che il ruolo di programmazione, organizzazione dei servizi e delle misure di sicurezza, debba essere riservato a chi ne ha la diretta legittima competenza ovvero la Regione Abruzzo. Infatti le proposte del Presidente di TUA spa Giuliante rispetto ad un nuovo modello di Trasporto Regionale post-emergenza, seppur infarcito di altisonanti termini anglosassoni, mal si riferisce al contesto orografico, sociale ed economico della nostra Regione e celano in realtà la distruzione dei “servizi minimi di trasporto” come sta a dimostrare la drastica riduzione dei servizi stessi in una visione del trasporto pubblico riferita esclusivamente all’aspetto costi della produzione e per nulla a quello di volano sociale ed economico dello stesso.
Auspichiamo la prosecuzione del confronto costruttivo sul tema dei Trasporti iniziato dalla Regione Abruzzo il 24 aprile scorso a L’Aquila».