TERAMO - Trasporto pubblico, se è vero che i conti - in termini di chilometraggio - tornano, i disagi per una bella fetta di utenza però non mancano. E basta farsi un giro per le fermate degli autobus in città per rendersene conto in presa diretta. Perché se l’attivazione della linea 9 (piazza Garibaldi - Cimitero - Colleatterrato basso) ha dato risposte in un senso, dall’altro presentano il conto gli inevitabili equilibrismi fatti ritagliando chilometri da una linea “pesante” come quella dell’1/. E proprio la fermata è il luogo ideale per esternarlo. Vediamo. Fermata campione, quella di piazza Garibaldi che funziona anche da capolinea per il trasporto pubblico urbano. Ore 13,58 di un giorno feriale. Le rimostranze dirette arrivano da alcune commesse che lavorano in negozi del centro storico: la soppressione della corsa che utilizzavano finora - fanno sapere - di fatto complica loro la vita e rende adesso difficilissimo poter tornare a a casa per pranzo: troppo breve, infatti, l’arco di tempo di cui dispongono per prendere l’autobus e poi tornare di nuovo a lavoro con il mezzo pubblico alle 15,30. Stessa fermata, ore 17. In questo caso a farsi sentire sono le voci di alcune persone anziane che lamentano, oltre al problema del taglio delle corse della linea in questione, un altro aspetto niente affatto secondario. E cioè che le fermate degli autobus risultano sprovviste delle vecchie, forse un po’ obsolete ma decisamente utili, tabelle con esposti gli orari delle corse, tanto più adesso a fronte di questa nuova importante rimodulazione delle corse. Se è vero infatti che la notizia in queste settimane è stata data anche in più riprese sia dalla stampa che da siti e televisioni, è pur vero che bisogna tener conto di fasce di utenza particolari. Come è appunto quella degli anziani, che non necessariamente frequentano internet o leggono i quotidiani. Quegli stessi anziani che lamentano, ora, l’impossibilità di controllare quale sia la prima corsa utile leggendo gli orari alla fermata. Dove bisogna, anzi, schivare il rischio di essere fuorviati dai vecchi orari oramai obsoleti. Non sfugge alle proteste neppure la fascia serale, quella della corsa delle 19,38. A farsi sentire è anche chi arriva in città con il treno proveniente da Pescara. Come nel caso di un artista di strada che, con la soppressione della corsa di riferimento e senza averne potuto apprendere la notizia, finisce con il non combinare più gli orari e perdere così la corsa del treno. E non è certo il solo.