Data: 26/11/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Trasporto locale. «L’inchiesta si farà sulle vecchie gestioni». Nota dei capigruppo di maggioranza contro Paolucci: «Diciamo no a controlli politici sull’azienda attuale»
L’AQUILA E’ scontro aperto sulla proposta di istituire una commissione d’inchiesta sul trasporto pubblico locale, formulata dal dem Silvio Paolucci raccogliendo un appello lanciato dal presidente di Tua, il leghista Gianfranco Giuliante. Il centrodestra, però, fa muro. In una nota i capigruppo di maggioranza (Pietro Quaresimale per la Lega, Daniele D’Amario per Forza Italia, Guerino Testa per Fratelli d’Italia e Roberto Santangelo), «d’intesa con il presidente Marco Marsilio», sostengono che la mossa di Paolucci «sottende un atteggiamento tanto furbo quanto scopertamente capzioso». Con particolare riferimento al fatto che la formulazione, a cui ha aderito anche il Movimento 5 Stelle, prevedrebbe la presidenza della commissione assegnata all’opposizione. «Il primo cda dalla neo costituita Tua Spa si tiene l’8 luglio 2015 con la giunta D’Alfonso-Paolucci – dice il centrodestra -. L’attuale cda si riunisce per la prima volta il 9 luglio 2019. Il 4 ottobre 2019 il presidente Tua chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta, a partire dal 2015. Se l’inchiesta come richiesta deve avere come oggetto gli accadimenti dal 2015 ad oggi, è pensabile che a presiederla sia la parte politica che 48 mesi su 51 l’ha gestita?». Secondo la maggioranza Paolucci è già oggi, in qualità di consigliere regionale, in grado di verificare ogni aspetto. «E allora – è l’atto d’accusa - qual è il senso dell’istituzione di una commissione d’inchiesta su cose che già può fare nella sua funzione di consigliere regionale? Quella che Paolucci definisce “commissione d’inchiesta”, in realtà un comitato di controllo sull’attuale gestione Tua, è un tentativo di commissariare l’assessorato e il dipartimento Trasporti. Non si vuole valutare ciò che è successo (o non è successo) in passato, ma condizionare, in progress, gli indirizzi gestionali dell’azienda, tanto della casa madre, tanto delle controllate, attraverso poteri sovraordinati che sono propri della commissione d’inchiesta». Per la maggioranza, al contrario, «si esplicita cosa il presidente Tua Gianfranco Giuliante intendeva ». Ovvero chiarire alcuni nodi: “Sistema” («Sin dal 2015 era nota la gestione in perdita, con conseguenti riflessi negativi sul bilancio Tua»), poi liquidata; “Cerella” («Operazione finanziaria di salvataggio politico»); vetustà del parco rotabile; mancata razionalizzazione del patrimonio immobiliare; problematiche di politica ambientale; mancata integrazione gomma/gomma e gomma ferro (Lanciano-Pescara); mancata costituzione officina unica area metropolitana. «Su questi temi - concludono Quaresimale, D’Amario, Testa e Santangelo - sarà istituita una vera commissione d’inchiesta». |
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