Gli appelli, gli incontri, le proposte, non sono serviti e da oggi, ancora una volta senza dire nulla alle amministrazioni del territorio, Tua (l'azienda del trasporto pubblico regionale) taglia il servizio dalla Valle Peligna alla Capitale. Due corse in meno, una ad andare e una a tornare, che riducono ad un terzo i collegamenti che c'erano prima del Covid tra Sulmona e Roma. Il nuovo orario che entra in vigore oggi, infatti, prevede la soppressione della corsa Sulmona-Roma delle 6,30 e che, dal lunedì al venerdì, permetteva orari "umani" ai pendolari per arrivare nella Capitale in tempo per timbrare il cartellino. Per il ritorno, invece, il bus in partenza da Roma delle 8,15 si fermerà ad Avezzano, senza proseguire per il capoluogo peligno. Da oggi, in pratica, dal lunedì al venerdì ci saranno solo due corse da Sulmona per Roma: alle 5 e alle 10 del mattino, niente il sabato, una corsa la domenica alle 17. Da Roma per Sulmona, invece, il primo bus utile sarà, dal lunedì al venerdì, alle 14,45 a cui ne seguirà uno alle 17,50. Niente il sabato, la domenica solo uno alle 9 del mattino.

Non basta: alla faccia del claim della società "+ corse, + vantaggi", da oggi ci sarà anche l'aumento del costo dei biglietti che da 14,60 passa a 16 euro per la tratta Sulmona-Roma e da 13,90 a 15 euro per la Pratola-Roma. «La Regione e Tua sono state sorde alle richieste, agli appelli e alle proposte che avevamo avanzato- lamenta il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero- non ci hanno concesso neanche un servizio più frequente con Avezzano per intercettare le corse verso Roma. Era una soluzione che avevamo prospettato che aveva una sua razionalità, limitando i costi e salvaguardando in qualche modo il servizio. A questo si aggiunga la mancanza di investimenti del Pnrr sulla nostra città, a differenza di quanto fatto nel resto delle città abruzzesi dove sono previsti oltre 6 milioni di euro di lavori e la soppressione delle fermate interne a Sulmona e Pratola che non fa che acuire i disagi. Questo dimostra il totale disinteresse per le aree interne e non fa che aggravare l'isolamento e l'emorragia demografica in atto, perché i servizi sono alla base della qualità della vita e così molti pendolari decideranno di trasferirsi a Roma a vivere". Un ridimensionamento impressionante, a fronte di un servizio su rotaia che non sopperisce in nessun modo, se si pensa che prima della pandemia le corse giornaliere Sulmona-Roma erano 6.