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Data: 23/05/2023
Testata Giornalistica: IS NEWS
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Trasporti, la denuncia della Cgil: “Il Molise continua a perdere treni”

L’organizzazione sindacale evidenzia la mancata consegna dei lavori di elettrificazione della tratta che porta a Roma, il mancato adeguamento delle stazioni di Campobasso e Isernia e non solo. Tutta colpa dell’immobilismo


CAMPOBASSO. La Cgil torna ad accendere i riflettori sul tema dei trasporti in Molise, che continua a rappresentare un vero e proprio tallone d’Achille per la regione. Con una nota Lucia Merlo e Simone Vitagliano, con particolare riferimento al trasporto su ferro, denunciano il ritardo dei lavori che avrebbero consentito al Molise collegamenti più veloci con Roma, ma anche interni. Parlano di immobilismo e se la prendono con il governo regionale.

“Scrivere sulla condizione del Molise – si legge – suscita sempre sentimenti di preoccupazione ma anche di dolore per chi, molisano, torna ad affrontare e a doversi misurare con situazioni di stallo o di incapacità che peggiorano le condizioni di una regione che continua a rinunciare al futuro e a vivere con rassegnazione il suo declino.

Ed è così che ancora una volta dobbiamo amaramente evidenziare l’incapacità di un governo regionale nel gestire il sistema ferroviario. Una incapacità che si declina nella mancata consegna dei lavori di elettrificazione della Campobasso- Roccaravindola e nel mancato adeguamento delle stazioni di Campobasso e Isernia. Lavori che procedono con una lentezza inaccettabile per chi, dovendosi spostare, deve ricorrere agli autobus sostitutivi e percorrere strade in condizioni fatiscenti in viaggi della speranza preclusi ai cittadini disabili condannati a dover provvedere autonomamente alle loro esigenze di spostamento pena l’immobilismo. Una condizione che ha ricadute anche sui lavoratori degli appalti ferroviari e dei lavoratori di Mercitalia che sono stati trasferiti in altre regioni. Una incapacità che si concretizza nella mancata attivazione dei treni della metropolitana leggera Bojano- Matrice dopo che su questa tratta sono state investite ingenti risorse per adeguare o costruire diverse stazioni in un’opera che resta cattedrale nel deserto. Una incapacità che si palesa nel disinteresse di un governo regionale che, dopo ben due mesi dalla frana che ha determinato la chiusura della tratta ferroviaria CB – Termoli, ancora non si attiva per rimuovere dieci  carriole di terra spezzando il Molise in due, provocando disagi ai molisani anche in questo caso disabili ma anche perché l’utilizzo di autobus sostitutivi non permette il trasporto di animali domestici o di mezzi di trasporto sostenibili quali, per esempio, le bici senza considerare che percorrere la vecchia statale 87 con autobus sostitutivi significa davvero intraprendere una via crucis infinita. E ancora una volta a pagare le spese sono anche i dipendenti del personale viaggiante di Trenitalia e i capistazione spostati su altre regioni. Tutto questo – conclude la nota, non senza una stilettata alla politica regionale – mentre il PNRR parla un’altra lingua che è quello degli investimenti proprio sulla tratta chiusa, che è quella dello sviluppo delle infrastrutture per segnare una svolta significativa. Ma in Molise si annotano dimissioni strategiche di assessori preposti, si annotano vuoti che non vengono colmati, scaricabarili indicibili e soprattutto il menefreghismo di chi può ma non fa, di chi proclama ma non agisce…ed è così che questa regione continua a perdere i treni che potrebbero portarla verso un futuro più accettabile”.


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