PESCARA Si fa sempre più concreta l'ipotesi di una rivoluzione, per via giudiziaria, nell'assetto del trasporto pubblico regionale. Il Tar di Pescara ha infatti dato nuovamente ragione agli avvocati Pierluigi Vasile e Patrizia Silvestri, che hanno avviato un contenzioso giudiziario, per conto di Prontobus, Gaspari Bus e altri operatori locali, contro Regione Abruzzo e Tua.
La questione riguarda i servizi minimi, ovvero quelli che, come sancito dalla normativa europea, «nessun imprenditore intende prendere in carico perché non remunerativi». Dunque i servizi di collegamento con le aree interne e svantaggiate o quelli a beneficio di studenti e pendolari. La giunta D'Alfonso era arrivata a definirli, approvando le relative delibere, che però sono state impugnate dagli operatori privati proprio perché come sancito lo scorso anno dal Tar con sentenza non definitiva la Regione aveva incluso tutti i servizi in concessione, senza compiere distinzioni tra servizi minimi e remunerativi. Il Tar ha invece chiarito che i servizi di trasporto passeggeri su strada, affidabili in via esclusiva e con contribuzione pubblica alla Tua, sono unicamente quelli minimi, essenziali e non remunerativi, mentre gli altri rivestono un carattere commerciale e come tali sono autorizzabili e aperti alla concorrenza privata. Se tale orientamento sarà confermato, non potranno più essere affidate in esclusiva a Tua e non potranno più ricevere contributi pubblici, sia le tratte verso Roma che quelle che collegano i capoluoghi di provincia alle maggiori località abruzzesi. La Regione ha impugnato la sentenza, ma l'ultimo pronunciamento del Tar segna un nuovo punto a favore dei ricorrenti. Il giudice Paolo Passoni, in linea con quanto sostenuto da Vasile e Silvestri, ha dichiarato inutilizzabile la verifica tecnica che era stata precedentemente eseguita, considerandola in contrasto con i principi di diritto stabiliti dalla sentenza dello scorso anno. «Il verificatore, partendo da errate premesse si legge nel provvedimento del Tar - ha effettuato il calcolo della remuneratività delle tratte basandosi sull'assunto che esse debbano essere comunque esercitate solo ed esclusivamente nei limiti delle esigenze del servizio pubblico, non tenendo quindi conto delle effettive e reali ulteriori potenzialità di sfruttamento economico di ciascuna rete e dei ricavi prodotti anche da società commerciali che operano su quelle medesime tratte senza diritti di esclusiva o compensazioni». Una nuova perizia sarà redatta da un altro verificatore e il 26 marzo arriverà la sentenza definitiva. Per Tua una decisione sfavorevole rischierebbe di tradursi in un colpo mortale.