Tram e bus, dossier Atac: salta una corsa su sei Piano salvataggio a rischio. Perdita da 30 milioni l'anno maxi-penali per i disservizi
IL FOCUS Quattromila corse saltate ogni giorno, 17 in media per ogni linea di bus e tram della Città eterna. Il trasporto pubblico offerto dall'Atac, nella prima metà del 2019, è ben lontano dagli obiettivi previsti per quest'anno dal concordato - il piano approvato dal Tribunale per evitare il fallimento della municipalizzata - con un numero di chilometri percorsi molto minore rispetto alle cifre indicate nel documento. E, con l'eccezione della metropolitana, è quasi impossibile che questi target vengano raggiunti a dicembre. Lo rivelano i dati contenuti nei rapporti di servizio mensili dell'azienda di via Prenestina, da gennaio a giugno di quest'anno, e messi insieme dal blogger Mercurio Viaggiatore. Il quadro che ne deriva è pieno di criticità: il punto debole è, come sempre, il trasporto di superficie, che paga lo scotto di una flotta dall'età media molto avanzata, nonostante gli ultimi bus acquistati, e delle carenze nella manutenzione, ordinaria e straordinaria, dei mezzi pubblici. LE CARENZE Le maggiori criticità si riscontano sul servizio degli autobus: su 86,9 milioni di chilometri di trasporto pubblico previsti nell'intero 2019, al 30 giugno scorso le vetture dell'Atac ne avevano percorsi appena 39,8 milioni. Rispetto all'obiettivo previsto per il primo semestre, quindi, il servizio offerto è stato inferiore del 16,3 per cento. E va considerato che in queste cifre sono compresi anche i cosiddetti chilometri bonus. Al totale inserito nei report mensili della municipalizzata, in sostanza, vengono aggiunti quelli persi per cause esterne all'azienda: dalle manifestazioni alle chiusure temporanee della circolazione su alcune strade, fino alle sospensioni del servizio dovute a lavori di manutenzione sulle linee, come nel caso dei recenti cantieri estivi sulla metro A. PIÙ E MENO Peggio dei bus fanno i tram, anche se su un numero di chilometri previsti molto inferiore rispetto ai mezzi pubblici su gomma. Sulle linee tranviarie della Capitale, nei primi sei mesi dell'anno, sono stati percorsi poco più di due milioni di chilometri: considerando che l'obiettivo complessivo del 2019 è di 4,6 milioni, a metà anno il servizio offerto è stato inferiore del 18,5 per cento rispetto alle previsioni del concordato. L'unica nota positiva viene dalla metropolitana: dal 1° gennaio al 30 giugno i treni attivi sulle linee in esercizio a Roma hanno percorso 4.256, raggiungendo quasi l'obiettivo di metà anno. Per quanto riguarda le linee ferroviarie ex concesse, i problemi principali si registrano sulla Termini-Giardinetti (negli ultimi anni conclude la sua corsa a Centocelle), dove la riduzione del servizio (rispetto al target indicato nel concordato) è del 5,5 per cento, seguita dalla Roma-Lido, con un meno 3,4 per cento.
Perdita da 30 milioni l'anno maxi-penali per i disservizi
IL CASO Trenta milioni di euro. È il danno economico che l'Atac rischia di dover subire a causa dei disservizi che ogni giorno colpiscono gli utenti del trasporto pubblico romano: dalle corse saltate alle lunghe attese alle fermate. Il contratto di servizio col Campidoglio prevede infatti che l'azienda dei trasporti assicuri un certo numero di chilometri ogni anno sui suoi mezzi. Ma anche quest'anno la municipalizzata rischia seriamente di fallire (e di parecchio) l'obiettivo. L'anno scorso, per dire, l'Atac ha perso quasi un milione e mezzo di corse programmate. Corse fantasma, annotate nel contratto con l'amministrazione cittadina, ma che gli utenti hanno atteso invano. Per questo flop l'azienda, al momento dell'accordo con il Campidoglio, si è impegnata a pagare un prezzo molto salato, per le casse di via Prenestina. LA STRETTA I revisori dei conti dell'Oref, nel loro parere su uno degli ultimi documenti di bilancio del Campidoglio, lo hanno scritto a chiare lettere: le penali sulle carenze del trasporto pubblico romano, a carico delle aziende, vanno incassate rapidamente e regolarmente. Ma sulla quantificazione di queste cifre è aperta da tempo una trattativa informale tra il Campidoglio e l'Atac: l'idea che gira è proprio quella di ridurre le sanzioni che scattano in automatico, da contratto di servizio. Anche perché l'azienda, in questi anni di forti tensioni economiche, difficilmente riuscirà a raggiungere gli obiettivi prefissati. E dover pagare decine di milioni di euro in penali non migliorerebbe di certo la situazione. I DISAGI Difficile, peraltro, negare l'evidenza degli obiettivi costantemente falliti. Anche perché a sottolinearlo è l'ultimo Focus sul trasporto pubblico locale della Città eterna, elaborato dall'Agenzia servizi pubblici locali di Roma Capitale. Le corse soppresse nel trasporto di superficie gestito da Atac, secondo il report dell'Authority capitolina, sono state più di 1 milione 650 mila nel 2018 (oltre 4.380 corse perse in media al giorno), con incremento di circa il 27 per cento rispetto all'anno precedente e più del doppio dal 2014. LE CAUSE L'annullamento delle corse è avvenuto nel 45 per cento dei casi, rileva ancora l'Agenzia, per «guasti alle vetture» e nella restante percentuale per cause che includono principalmente l'indisponibilità dei mezzi; anche l'altro gestore, Roma Tpl, ha riportato risultati poco performanti con un numero di corse perse nel 2018 superiore di oltre sei volte al 2014. Per quanto riguarda la metropolitana, invece, la causa che ha determinato il maggior numero di corse soppresse (circa il 33 per cento) è stata la mancanza di personale, con una particolare incidenza sulla linea A.
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