IL CASOLa cifra esatta è top secret, si parla di alcune decine di milioni di euro, ma l'accordo è certo: il complesso contenzioso da circa 500 milioni di euro (a tanto ammontano le ragioni di credito di Alitalia nei diversi contenziosi poi confluiti in quello di Chieti) fra Alitalia e gruppo Toto davanti al Tribunale civile teatino , avviato oltre cinque anni fa, si avvia alla chiusura con una transazione che prevede pagamenti rateali. E Toto ha già iniziato ad adempiere. Ieri davanti al giudice Filomena Maria Cofone (il ruolo è del giudice Enrico Colagreco) sono comparsi l'avvocato Pierluigi Tenaglia, che rappresenta Alitalia, e l'avv. Augusto La Morgia per il gruppo Toto: in quella sede è stato formalizzato un rinvio per consentire il perfezionamento della transazione e l'adempimento dell'accordo. Alitalia e Toto, come noto, sono stati alleati oltre che in reciproci affari, con la compagnia di bandiera che acquistò Airone, la creatura dall'imprenditore teatino. Un matrimonio che però, come spesso accade, ha palesato crepe e dissidi, fino alla rottura. E così Alitalia davanti al Tribunale di Chieti, competente perché è nella città in cui ha sede il gruppo Toto, ha avviato un'azione revocatoria ordinaria che puntava a far dichiarare l'inefficacia di tre operazioni di dismissione del patrimonio da parte di Toto Holding in pregiudizio delle ragioni di credito vantate da Alitalia nei confronti dell'ormai ex alleato. Nel mirino è finita la dismissione di asset immobiliari da parte della capogruppo a favore di altre società del gruppo imprenditoriale teatino ovvero la Toto costruzioni generali spa, la Toto Real Estate e la Renexia spa. Toto Holding in particolare avrebbe ceduto beni immobili e rami di azienda in favore delle altre società facenti parte della stessa galassia ottenendo in cambio quote societarie. Secondo la compagnia di bandiera la dismissione, iniziata a cavallo del lodo arbitrale instauratosi dopo la cessione di Airone, ha fatto diminuire le garanzie patrimoniali rendendo difficile la realizzazione da parte di Alitalia di un eventuale credito. Toto si è difeso fin dall'inizio definendo le operazioni effettuate una redistribuzione di vari cespiti ad altre società del gruppo, ovvero un'operazione di riorganizzazione intragruppo, che ha lasciato comunque i beni a garanzia del credito. Nel fascicolo teatino, peraltro, era confluito il lodo arbitrale, emesso a Milano nel marzo del 2017,con cui Toto Holding è stata condannata a versare 42 milioni di euro ad Alitalia nell'ambito della cessione di Airone. Poi però, quando il giudizio stava per entrare nel vivo, evidentemente le strategie sono cambiate e dopo una serie di contatti si sono gettate le basi per una trattativa che oggi, con dopo alcun anni, è sfociata nella transazione. Mettendo la parola fine ad un braccio di ferro che, verosimilmente, sarebbe andato avanti chissà per quanto tempo ancora.