Un sindacalista è morto ieri mattina, ucciso da un camion che ha forzato il presidio di una manifestazione per il lavoro. L'uomo alla guida, un italiano di 25 anni, è stato arrestato, con le accuse di omicidio stradale e resistenza. Sullo sfondo, lo stabilimento della Lidl di Biandrate, in provincia di Novara. Una tragedia che arriva al culmine di un periodo di grandi tensioni legate al mondo del lavoro. Appena qualche giorno fa, a Lodi, di fronte ai magazzini della Zampieri di Tavazzano, i Si Cobas hanno denunciato che il presidio organizzato dai lavoratori per protestare contro i licenziamenti da parte di una ditta di logistica è stato attaccato da un gruppo di operai e di bodyguard dell'azienda a colpi di bastoni, pezzi di bancali e sassi. «Per circa 10 minuti - hanno precisato i Si Cobas - questo gruppo è stato lasciato agire indisturbato dalla polizia che era a pochi passi e non ha mosso un dito».
I CARABINIERI Il sindacalista ucciso ieri si chiamava Adil Belakhdim ed era il coordinatore dei Si Cobas di Novara, 37 anni, cittadino italiano di origini marocchine. Stava partecipando a una manifestazione di lavoratori della logistica. L'autista che lo ha investito poi è fuggito. A bloccarlo in autostrada sono stati i carabinieri che lo hanno portato in caserma per raccogliere la sua versione. Sul posto è intervenuto anche il 118, ma per il 37enne non c'è stato nulla da fare. Addolorate e durissime le reazioni dei vertici della politica e del sindacato. Mario Draghi da Barcellona dove partecipa all'Evento Cercle d'economia, ha chiesto sin da subito che «si faccia chiarezza», esprimendo «dolore».
Secondo la ricostruzione dei testimoni il sindacalista stava presidiando insieme a una ventina di manifestanti i cancelli dove era stato organizzato il picchetto sindacale, quando è stato travolto dal camion. Prima trascinato per un tratto, poi lasciato esanime sull'asfalto. «Quel camion lo ha trascinato per una ventina di metri, il conducente non può non essersene accorto», dicono i lavoratori che hanno assistito all'incidente. Il camion ha urtato anche altri due manifestanti, ferendoli: entrambi sono stati portati in ospedale, ma non sono in gravi condizioni.
IL DIVERBIO All'origine della tragedia ci sarebbe stato un diverbio tra il conducente del camion e i lavoratori che protestavano davanti al cancello e bloccavano il passaggio. Attilio Fasulo, segretario generale della Cgil di Novara, era sul luogo dell'incidente. «I lavoratori presenti hanno parlato di una discussione perché il camionista voleva entrare a tutti i costi». Sempre secondo le testimonianze raccolte, il sindacalista sarebbe stato travolto e trascinato fino all'altezza del passaggio pedonale. Adil Belakhdim era rappresentante dei Si Cobas e padre di due figli. Sul posto è accorso il fratello e ci sono stati alcuni momenti di tensione. «Me lo avete ucciso», ha detto mentre gli altri lavoratori cercavano di tranquillizzarlo. Anche la Cgil ha dichiarato lo sciopero e i lavoratori hanno iniziato a bloccare tutte le uscite del magazzino. «C'era molta tensione in questo periodo - spiega ancora Attilio Fasulo - La discussione sindacale su molti temi era in atto. La Filcams Cgil chiedeva migliori condizioni di lavoro a partire dal riconoscimento di alcuni livelli che non venivano riconosciuti ai lavoratori».
LE ACCUSE L'autista dopo essere stato fermato dai carabinieri all'area di sosta è stato portato in caserma e sentito per alcune ore. Poi è stato arrestato con le accuse di omicidio stradale e resistenza. È un venticinquenne della provincia di Caserta, non un dipendente della Lidl. L'azienda ha affidato a una nota il suo cordoglio. «Siamo estremamente dispiaciuti per il drammatico incidente di questa mattina durante il quale ha perso la vita Adil Belakhdim e vogliamo innanzitutto esprimere il nostro più sincero e profondo cordoglio alla sua famiglia in questo triste momento. L'incidente ha visto coinvolto un mezzo e un autista di un fornitore di merci terzo, non dell'azienda. La manifestazione nazionale alla quale il funzionario dei Si Cobas stava partecipando era stata indetta per rivendicazioni nel settore logistico. In questo contesto, l'azienda ricorda che applica a tutti i circa 2.500 lavoratori delle 10 piattaforme logistiche in Italia non il contratto della logistica, ma il Ccnl della distribuzione moderna organizzata, insieme a un ulteriore contratto integrativo. L'azienda ribadisce che da sempre sono in essere costanti relazioni con le principali organizzazioni sindacali, orientate al dialogo e al confronto reciproco».