Chiusa l'inchiesta sull'incidente avvenuto il 17 settembre del 2019, nel territorio di Spoltore, lungo la strada che porta a Caprara. Rimasero ferite 29 persone, in larga parte passeggeri di un autobus della linea extraurbana della Tua: tra loro anche una ragazza di 17 anni, di ritorno da scuola, che a causa delle ferite riportate dovette subire l'amputazione del piede destro e, in misura più lieve, anche del piede sinistro. Il sostituto procuratore Marina Tommolini, titolare del fascicolo, nei giorni scorsi ha firmato l'avviso di conclusione delle indagini, ipotizzando il reato di lesioni personali stradali gravissime, per responsabilità colposa, nei confronti di tre persone: l'autista dell'autobus, il conducente dell'Audi che viaggiava nel senso di marcia opposto. M.L., 41 anni, imprenditore di Spoltore, e un dipendente della Provincia, responsabile della manutenzione della strada. Nei prossimi giorni il magistrato potrebbe procedere alla citazione diretta a giudizio, mandando tutti a processo. Sulla base della ricostruzione compiuta dagli inquirenti, i due mezzi si incrociarono subito dopo una semicurva, lungo la strada provinciale 12, nei pressi del bivio con la provinciale 13. Il conducente dell'autobus, per evitare l'impatto con un'Audi grigia, sterzò improvvisamente. In pochi istanti l'autobus, a bordo del quale viaggiavano una quarantina di passeggeri, tra i quali molti studenti pendolari, sbandò paurosamente e finì fuori strada.
SUL CIGLIO DEL BURRONE Si rischiò un autentico disastro, poiché, se la corsa del bus non fosse stata arrestata da un albero, il mezzo sarebbe precipitato in un burrone. Un grosso tronco, tuttavia, penetrò all'interno dell'abitacolo, provocando il ferimento di numerose persone, ma fortunatamente senza causare alcun decesso. L'uomo alla guida dell'Audi subito dopo l'incidente si fermò e, resosi conto dell'accaduto, cercò di prestare aiuto. Successivamente, ancora in stato di shock, venne sottoposto all'alcoltest e risultò negativo. Nell'ottica di un eventuale processo sarà fondamentale comprendere se, come sembrarono indicare i primi rilievi, l'Audi effettivamente tagliò la strada al mezzo della Tua, costringendo il conducente dell'autobus ad una manovra improvvisa per scongiurare l'impatto.
Un altro aspetto cruciale è rappresentato dalle condizioni di sicurezza della strada: sulla base di quanto emerso nel corso delle indagini, infatti, nel tratto in cui avvenne l'incidente erano presenti dei segnali di pericolo, la cui vista sarebbe però risultata ostruita dalla folta vegetazione. Inoltre dovrà essere chiarito se, alla luce della particolare pericolosità di quel tratto, la normativa imponesse la presenza di un parapetto. Queste ultime due questioni, in ogni caso, tirano in ballo il ruolo svolto dalla Provincia nella gestione della strada e di conseguenza, considerando che la responsabilità penale è sempre personale, il responsabile del settore viabilità. Nel frattempo l'assicurazione ha corrisposto i risarcimenti ai feriti che, di conseguenza, hanno provveduto alla remissione di querela. Parte offesa, se si andrà a processo, sarà sicuramente la studentessa di Pianella, all'epoca diciassettenne, che riportò le conseguenze più gravi. I suoi piedi finirono tra il tronco dell'albero e l'ammasso di lamiere dell'autobus. Fu trasportata in elicottero all'ospedale di Pescara, dove venne ricoverata, in prognosi riservata, con numerose fratture. Inoltre, a causa delle ferite e delle necrosi in atto, dovette subire un delicato intervento chirurgico, durato dodici ore, che comportò l'amputazione dell'arto destro. Un intervento che purtroppo non si rivelò risolutivo, dal momento che una quarantina di giorni dopo la ragazza finì per perdere anche l'altro piede. Lei e la sua famiglia ora si aspettano che venga fatta giustizia.