Data: 04/01/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Tanti infortuni sul lavoro: dati in aumento del 41% Denuncia del sindacato: «Numeri allarmanti, con un'alta percentuale di donne» Rispetto al 2021 gli incidenti registrati dall'Inail sono stati 14.774 (4.293 in più). L'analisi della Cgil
L'AQUILA In Abruzzo, nel 2022 (dato aggiornato al 30 novembre), gli infortuni sul lavoro hanno registrato un incremento del 41 per cento rispetto al precedente anno. Lo rende noto la segreteria Cgil Abruzzo-Molise attraverso un documento che è stato diffuso dal segretario Francesco Spina e dal coordinatore regionale Inca-Cgil Abruzzo-Molise Mirco D'Ignazio. i numeriCrescono di 4.293 unità gli infortuni denunciati all'Inail rispetto al 2021, per un numero totale di 14.774. Il primato in questa triste classifica va alla provincia di Chieti con 4.616 denunce, seguita da Teramo con 4.309, Pescara con 3.072 e L'Aquila con 2.777. Il 45% degli eventi ha coinvolto donne: una percentuale più alta di quella del numero delle donne occupate, a conferma, fanno notare gli esponenti della Cgil, «che troppo spesso l'occupazione femminile, oltre a essere peggio retribuita, è anche più rischiosa». meno infortuni mortaliSecondo l'analisi della Cgil calano gli infortuni mortali, ma in questo senso influisce fortemente il Covid: erano 37 quelli complessivi nel 2021 di cui 15 a causa dei contagi, mentre sono stati 20 nel 2022 senza nessun caso attribuibile al coronavirus. Dei 20 incidenti mortali, 4 sono state le vittime di sesso femminile così come 4 i cittadini di nazionalità straniera. In 5 casi le morti sono avvenute a causa di incidenti stradali nel percorso casa-lavoro e la fascia di età più colpita è stata quella tra i 50 e 59 anni (8 morti). Chieti e L'Aquila, con 6 infortuni mortali, sono le province più falcidiate da questa drammatica tragedia.il caso L'AquilaIl capoluogo di regione, tra l'altro (dove è ancora in corso la ricostruzione post-terremoto 2009) evidenzia il preoccupante dato di un infortunio mortale ogni 463, rapporto ben più basso di quello regionale pari a uno ogni 739. Sono stati cinque i morti in provincia di Teramo e 3 in quella di Pescara.«emergenza sicurezza»«Si tratta di numeri», osserva la Cgil, «che da un lato confermano l'emergenza sicurezza sul lavoro e dall'altro testimoniano quanto urgenti siano azioni e investimenti affinché si inverta questo trend. Vanno potenziati gli enti preposti ai controlli, così come vanno pretesi investimenti dalle aziende: investimenti in cultura della sicurezza e in macchinari, tecnologie e manutenzioni che impediscano che un turno di lavoro possa trasformarsi in un turno di morte». Il sindacato evidenzia, infine, anche l'incremento nel numero degli incidenti sul lavoro della vicina regione Molise dove, nei primi 11 mesi dell'anno appena passato, si è registrato un aumento pari al 46 per cento rispetto al 2021.
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