Data: 28/11/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Taglio di 300 euro al mese per gli autisti dei pullman Doccia fredda per i dipendenti della società che si occupa del trasporto pubblico I lavoratori: fa male anche l'improvviso silenzio dell'amministrazione comunale
L'azienda continua a scaricare le responsabilità sulla ex giunta regionale di Luciano D'Alfonso e in particolare sulla decisione assunta nel 2016 dall'allora sottosegretario Camillo D'Alessandro di tagliare alle imprese di trasporto locale (fatta eccezione per Tua) le risorse aggiuntive concernenti i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro CHIETI Trecento euro in meno in busta paga a partire da quella di dicembre. È il regalo di Natale che i dipendenti della Panoramica troveranno sotto l'albero dopo il fallimento delle trattative per trovare un accordo sugli stipendi. Alla fine non c'è stato nulla da fare: la società del trasporto pubblico gestita dalla famiglia Chiacchiaretta non ha voluto sentire ragioni e anche il sindaco Diego Ferrara, che in campagna elettorale aveva assicurato che avrebbe fatto barricate per evitare i tagli, non è riuscito a scongiurare la mannaia. E ora i dipendenti sono sul piede di guerra. Lunedì ci sarà l'assemblea dei lavoratori per decidere il da farsi. «Nella sede di Confindustria», dicono i rappresentanti sindacali Franco Rolandi (Cgil), Andrea Mascitti (Cisl), Luciano Lizzi (Faisa Cisal) e Giuseppe Lupo (Ugl), «si è consumato un nuovo atto della vertenza: la disdetta unilaterale della contrattazione di secondo livello che pesa nelle buste paga dei dipendenti per un importo di circa 300 euro mensili, "bel pacco di Natale" per i lavoratori. A nulla sono serviti i tentativi delle organizzazioni sindacali che avevano chiesto di soprassedere a una decisione maturata nel bel mezzo dell'emergenza Covid e per la quale i lavoratori, che hanno comunque continuato a garantire il servizio in piena pandemia, si sono visti sottrarre salario in conseguenza degli ammortizzatori sociali, peraltro non ancora integralmente liquidati. E non è servita nemmeno la disponibilità sindacale affinché si trovasse una soluzione alternativa che, lasciando invariati i livelli salariali, prevedesse la disponibilità dei lavoratori a trovare forme e modi alternativi per aumentare la produttività. L'azienda continua a scaricare le responsabilità sulla ex giunta regionale di Luciano D'Alfonso e in particolare sulla decisione assunta nel 2016 dall'allora sottosegretario Camillo D'Alessandro di tagliare alle imprese di trasporto locale (fatta eccezione per Tua) le risorse aggiuntive concernenti i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro, decisione che avrebbe pregiudicato la tenuta dei conti aziendali e indotto ad agire conseguentemente con la disdetta della contrattazione aziendale. Duole dover constatare», concludono i sindaco, «l'improvviso silenzio dell'amministrazione comunale e di Ferrara che su questa vicenda non aveva mancato di dare il proprio sostegno ai lavoratori».
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