C'erano pendolari, autisti di Tua, politici (compresi l'assessore comunale ai trasporti Carla Mannetti, il consigliere regionale Di Benedetto e la deputata Pezzopane) e sindacalisti di varie sigle al sit-in organizzato a Piazza d'Armi dal comitato pendolari L'Aquila - Roma, guidato dall'avvocato Donatella Sarra. Un gruppo nutrito (circa cento persone) che dice no alla soppressione e all'accorpamento di 14 corse Tua a causa della trasformazione della tratta in commerciale che si sta traducendo nel taglio di alcuni servizi di trasporto pubblico. Domani i pendolari incontreranno l'assessore Mannetti. L'avvocato Sarra ha ricordato che da domani si partirà con i tagli e ha precisato che la battaglia viene fatta per tutta la città e che non si presta a strumentalizzazioni politiche. Tanti dubbi sui criteri per contare i pendolari di queste corse che Tua afferma essere poco frequentate. «Abbiamo fatto tante lotte - ricorda - per avere la corsa delle 4.30. Ci si dice che siamo pochi, ma bisogna ricordare che molti pendolari non si prenotano e quindi controllando questi dati, vogliamo far notare al presidente Giuliante, si hanno dati falsi, lo abbiamo invitato ad esibire i rapporti di controlleria così si rilevano effettivamente i biglietti fatti a bordo anche se i riscontri si hanno dopo mesi. Si cancellano corse su dati fittizi, chiediamo la sospensione di questo esercizio per confrontarci e di essere convocati dalla commissione trasporti della Regione».
LE TESTIMONIANZE Il marito di una pendolare ha fatto presente che la moglie rischia il posto senza la corsa delle 4.30. «Lavorano a Roma - dice - ma poi spendono qui i soldi. Pensiamo anche a questo. I servizi sono essenziali». Stefania Mucciante, pendolare, insiste sulle lacune del sistema di prenotazione e afferma a chiare note che la politica aquilana deve farsi portatrice dei loro interessi. Durissimo il commento di un altro pendolare, Gianluca Taralli. «La classe politica - dice - non è stata in grado di generare lavoro qui e siamo costretti ad andare fuori, facciamo sacrifici enormi e con i nostri soldi vorremmo avere servizi non gli stipendi lauti di qualche incompetente prestato alla politica, vengono usati soldi pubblici ma non per i servizi resi ai cittadini». «Vogliamo che questa battaglia - dice Angelo Chimisso - sia della città, spesso mi è capitato di prendere la corsa delle 4.30 e vedo che tanta gente la usa quotidianamente, e anche quella delle 23 spesso è usata da persone di rientro da voli o viaggi».
Il sindacalista Domenico Fontana da anni si batte per questa storia. «I problemi cadono oggi sulla pelle dei pendolari - ricorda - noi volevamo che si mantenesse il carattere pubblico della relazione». «La razionalizzazione va fatta ma non così - insiste la Mannetti - incontrerò i pendolari per capire le loro istanze e confrontarle con quelle di Tua. Si deve fare un tavolo tecnico per avere un confronto e arrivare a una soluzione condivisa. Non è una questione politica, sono convinta conoscendo il tema che si può trovare una soluzione». Presente, tra gli altri, Carla Cimoroni di Coalizione Sociale. «Tanti lavoratori sono a rischio, quelli che fanno i turni - dice - ma anche chi viaggia attraverso il paese. Il collegamento è essenziale. Noi lo avevamo detto che commercializzare la tratta avrebbe portato a un taglio delle corse». Ettore Di Cesare viaggia per lavoro. «Si è sempre insistito sul potenziamento e ora si taglia - afferma - noi chiediamo che anche l'amministrazione comunale si unisca alla nostra battaglia».