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Data: 06/02/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Tagli alle corse per Roma, è tutti contro tutti

Come previsto, è scoppiato un pandemonio dopo la decisione di Tua di riorganizzare le corse bus tra L’Aquila e Roma, operando tagli e accorpamenti in virtù dell’obbligo di contabilità separata e pareggio di bilancio scaturito dalla natura della linea, ormai commerciale e non più pubblica.

La Cgil per bocca del segretari regionale Carmine Ranieri e provinciale Francesco Marrelli, ha parlato di «conseguenze nefaste »: «Tale decisione risale al 29 dicembre 2017 e più precisamente alla delibera di giunta regionale (governo D’Alfonso) 848/C che, nel definire i livelli dei servizi minimi e degli ambiti di traffico del trasporto pubblico locale, privò della contribuzione pubblica le tratte di collegamento da e verso la Capitale, adducendomotivazioni che ancora oggi riteniamo incomprensibili e dannose. Ha costituito un grave errore ed era del tutto prevedibile che tale scelta avrebbe provocato quegli inevitabili tagli e disservizi. Il cambio di compagine governativa della Regione Abruzzo, aldilà della propaganda elettorale a tutela delle aree interne, non ha cambiato la strategia». La Cgil chiede che il consiglio regionale provveda a modificare l’impianto dei servizi minimi. Attacca anche Camillo D’Alessandro, all’epoca delegato ai trasporti e oggi deputato di Italia Viva: «Se la Regione impone a Tua di erogare milioni di chilometri senza retribuirli cosa dovrebbe fare Tua? Le corse L’Aquila-Roma sono commerciali e presentano una perdita di circa 125 mila euro al mese, che diventa un buco nel bilancio di Tua. Il sindaco di L’Aquila e l’assessore Mannetti vogliono le corse? Lo dicano a Marsilio del loro stesso partito. Ci metta le risorse, che sono dovute, altrimenti Tua è costretta a tagliare. Stanno giocando con il fuoco. La decisione di fare rimanere le corse commerciali dentro Tua, senza finanziarle, con contabilità separata, oltre ad essere potenzialmente illegittima, rischia di far scoppiare un buco nel bilancio di Tua». La Mannetti, dal canto suo, ha rincarato la dose: «E’ una battaglia per il territorio; coloro che stanno strumentalizzando politicamente la questione continuano a far del male alla città. La verità la sappiamo: è noto a tutti chi ha adottato il provvedimento». In subbuglio anche la politica aquilana: «L’indignazione della Mannetti o le proposte di soluzioni postume da parte di alcuni esponenti regionali, a danno ormai compiuto, suonano come una presa in giro» dicono Palumbo e Albano del Pd. Romano, di Italia Viva, chiede un consiglio comunale straordinario: «Lo sconcerto di Carla Mannetti è paradossale. Attuale assessore alla mobilità e trasporti del Comun, ha ricoperto sia l’incarico di direttore regionale presso la Direzione Trasporti Infrastrutture Mobilità e Logistica che quello di Dirigente regionale del Servizio Infrastrutture strategiche, pianificazione e programmazione del sistema dei trasporti; non può dirsi esattamente una novellina sconcertata. Addirittura l’assessore arriva ad immaginare colpe che riguardino Tua e non la Regione».


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