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Data: 08/02/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Tagli alle corse, occupata la sede Tua Scatta la protesta dei dipendenti nel deposito di Bazzano. Il Pd all'attacco. Il presidente Giuliante: «Siamo alla farsa». I sindacati: «Impatto sui turni» Oggi il presidio dei pendolari

L'AQUILA La vicenda dei tagli alle corse Tua diventa terreno di scontro politico. Giornata convulsa, quella di ieri. Il Partito Democratico, attraverso i suoi due capigruppo in consiglio regionale e comunale, Silvio Paolucci e Stefano Palumbo, attacca il centrodestra accusandolo di essere «incapace di governare». «Siamo alla farsa», ribatte il presidente Tua Gianfranco Giuliante, esponente della Lega. Nel mentre, i lavoratori occupano il deposito di Bazzano in segno di protesta contro il management. Tutto ciò accade alla vigilia della manifestazione indetta dal comitato dei pendolari per questa mattina alle 11,30 a piazza d'Armi, per chiedere che la tratta Roma-L'Aquila rimanga a contribuzione pubblica.

PD: «FERMARE OGNI DECISIONE». «È importante che le azioni disposte da Tua vengano fermate», affermano Paolucci e Palumbo, «fino alla sentenza del Tar Abruzzo attesa per il 21 giugno, in merito al ricorso presentato contro la Regione dai gruppi Prontobus e Gaspari Bus, che hanno impugnato la definizione dei servizi minimi così come istruita dalla passata giunta regionale». I fondi per un rinvio, secondo i due esponenti del Pd, ci sono: «La Regione ha 20 milioni in più in bilancio per il 2020».

LA PROPOSTA. Palumbo e Paolucci chiedono che «venga avviato subito un tavolo di confronto tra Regione Abruzzo, rappresentanti delle istituzioni, parti sociali e comitati dei pendolari per valutare l'inserimento, all'interno dei servizi minimi, di alcune corse della tratta L'Aquila-Roma», nello specifico quelle concentrate negli orari in cui c'è scarsa domanda e dunque «non vi è un interesse immediato e diretto da parte dei privati», e di assicurare la relativa contribuzione economica.

TAGLI ANNUNCIATI. In molti, in questi giorni, hanno sottolineato come fu la giunta D'Alfonso a togliere la rotta L'Aquila-Roma dai servizi minimi e a trasformarla in tratta commerciale. «Ci sono tre diverse sentenze del Tar», ribattono però Paolucci e Palumbo, «che hanno ribadito come quella relazione di traffico vada considerata commerciale. La scelta politica fu quella di mettere in sicurezza l'affidamento in house a Tua, una scelta di sinistra, per poi prorogare la concessione al 31 marzo 2019, lasciando alla giunta entrante determinare la nuova programmazione. In questi 11 mesi di governo, però, il centrodestra non ha istruito un solo atto, se non altre proroghe prive di copertura finanziaria, che hanno finito per gravare sui conti di Tua».

GIULIANTE: «UNA FARSA». «Paolucci e il Pd sono coloro che hanno abolito i servizi minimi sulla L'Aquila-Roma e oggi protestano. Siamo alla farsa», replica Gianfranco Giuliante. «Oggi la ragione del contendere è la ristrutturazione di 10 corse su un centinaio erogate complessivamente dal trasporto regionale che, così com'è, costa a Tua, e quindi a tutti gli abruzzesi, più di 1,5 milioni l'anno in deficit. Parliamo di un numero minimo di utenti che contestano corse censite nel 2018 e 2019 con presenze medie giornaliere di 4,9 utenti e di 2,9 utenti. Corse che vengono semplicemente anticipate o posticipate di 15 minuti».

I sindacati: «Impatto sui turni» Oggi il presidio dei pendolari

L'AQUILA Un gruppo di dipendenti Tua ha occupato, ieri mattina, il deposito e gli uffici di direzione della sede aquilana di Bazzano. Al centro della protesta, il passaggio della tratta Roma-L'Aquila da Tpl (trasporto pubblico locale) a commerciale, una riforma che, secondo i sindacati, si tradurrà non solo nel taglio di 15 corse (tra giorni feriali e festivi) e nell'azzeramento del contributo pubblico regionale, ma anche in una riorganizzazione del lavoro penalizzante per i lavoratori. «La nuova programmazione», osserva Domenico Fontana, segretario provinciale della Filt-Cgil, «impatterà anche sulla turnistica. Il progetto aziendale, infatti, è quello di organizzare i servizi in maniera separata, per cui chi lavorerà su Roma non potrà più lavorare sulle altre tratte del trasporto pubblico locale. Di fatto, così verrà creato un nuovo ramo d'azienda, cosa che ovviamente non abbiamo accettato. Abbiamo chiesto di essere ascoltati perché la legge prevede la separazione contabile, ma non obbliga alla separazione fisica delle attività. Quest'ultima metterebbe a rischio il nuovo ramo d'azienda che, in caso di mancata tenuta, potrebbe anche essere ceduto». La protesta di ieri, che non ha interferito sull'erogazione del servizio, ha prodotto i suoi frutti: «Abbiamo ottenuto una convocazione per giovedì prossimo», spiega Fontana. «Nel mentre tutto sarà sospeso. Ovviamente, in caso di mancata risposta, la mobilitazione potrebbe ripartire». A Bazzano ieri mattina sono giunti, per una mediazione, anche il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, l'assessore regionale Guido Quintino Liris e il consigliere regionale Americo Di Benedetto. L'occupazione è stata sospesa dopo che il presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, ha convocato i sindacati e i lavoratori per la prossima settimana.Intanto questa mattina, alle 11,30, a piazza d'Armi, si terrà il presidio organizzato dal Comitato dei pendolari «per manifestare contro la scelta della Regione Abruzzo e della società del trasporto pubblico regionale di sopprimere e accorpare ben 15 corse con conseguenze gravi sulla vita di tante cittadine e cittadini, a cominciare da pendolari e studenti».

08 febbraio 2020 il centro AQ


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