ROMA Il monitoraggio e la sorveglianza di ponti e viadotti della rete di Autostrade per l'Italia non sarà più un affare di Spea, la società del gruppo Atlantia finita nell'inchiesta sui falsi report che certificavano lo stato dei viadotti gestiti da Autostrade. Ad occuparsene sarà al più presto una primaria società del settore, la cui selezione è già partita. Un modo per accelerare il cambio di passo fortemente voluto per Aspi da Atlantia e dalla famiglia Benetton dopo lo choc arrivato a settembre dalla Procura di Genova.
Una netta sterzata rispetto al ruolo di Spea era stata già decisa a metà settembre sull'onda dell'escalation delle indagini dei pm. Già da allora, insieme alla sospensione dei dirigenti coinvolti nelle indagini e il trasferimento ad altre mansioni di alcuni dipendenti, erano scattati i cosiddetti «controlli di asseverazione» da parte di due società esterne, Proger e Speri, per commissariare di fatto l'attività di Spea sui controlli. E si era anche annunciata l'intenzione di archiviare definitivamente il ruolo della stessa società su questo fronte.
La decisione ufficiale è arrivata ieri. «Le attività di monitoraggio e sorveglianza di legge sulle opere d'arte, vale a dire ponti e viadotti, saranno affidate a una primaria società del settore di livello internazionale, la cui selezione è già stata avviata», ha detto l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, informando il consiglio di amministrazione della società.
I FARI Non solo. Aspi assicura anche che «entro la fine dell'anno sarà conclusa l'attività di verifica e asseverazione su tutte le 1943 opere d'arte» della sua rete. L'attività è iniziata nel mese di ottobre 2018 ed è svolta da società di ingegneria esterne, sottolinea il gruppo, spiegando anche che, sempre sul fronte dei monitoraggi, «sta sviluppando operativamente dal mese di maggio 2019 un innovativo sistema digitale per consentire la più efficiente gestione del patrimonio infrastrutturale, dalla fase di ispezione fisica fino al completamento delle attività di manutenzione». Il piano di Aspi prevede di investire risorse per oltre 360 milioni di euro e più di 350 interventi sulle opere d'arte di tutta la rete che gestisce, spiega sempre la società, precisando che «tale importo si va ad aggiungere al programma di manutenzione e investimenti in corso».
Sullo sfondo rimane il nodo della concessione autostradale. Ieri la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, in un'audizione alla Commissione Ambiente della Camera ha precisato che sulla vicenda legata al ponte Morandi di Genova, e dunque sulla procedura avviata nei confronti di Atlantia per la revoca della concessione autostradale, «si stanno acquisendo tutti gli atti e alla fine sarà il Consiglio dei ministri a prendere una decisione sulla valutazione che farà la Commissione».
LE PROSPETTIVE Quale sarà il destino di Spea? Finora la società controllata da Atlantia era concentrata su due attività principali, la sorveglianza delle opere d'arte di Aspi e la progettazione infrastrutturale anche all'estero. Appena sarà individuata la società esterna che si occuperà dei controlli, nel giro di qualche mese, rimarrà soltanto il settore progettazione. Ma nel frattempo il gruppo Atlantia ha già avviato una riflessione sull'evoluzione possibile dell'attività della controllata. È presto per una decisione, ma tra le ipotesi c'è anche la valorizzazione sul mercato.