Data: 17/02/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Sull'autostrada i sindaci all'attacco: «Basta scuse» I primi cittadini di Abruzzo e Lazio tornano alla carica sui nodi di caro pedaggi e sicurezza
I sindaci di Lazio e Abruzzo tornano alla carica sulla questione caro pedaggi e sicurezza delle autostrade A24 e A25, questione al centro delle polemiche dal 2018. Gli amministratori delle due regioni, in lotta inizialmente anche contro gli aumenti delle tariffe, sono tornati a sollecitare il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, denunciando ancora una volta il «silenzio» da parte del governo centrale. Dopo qualche "timida" apertura da parte del ministro, che ha incontrato i primi cittadini per la prima volta il 6 dicembre scorso e solo a seguito delle proteste messe in campo, i sindaci tornano ad alzare la voce.
Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, da anni in prima linea in questa battaglia, già nei mesi scorsi aveva ribadito che «gli amministratori di Lazio e Abruzzo non intendono mollare su questo argomento». Nell'ultimo mese i sindaci hanno scelto di restare in silenzio in vista della tornata elettorale per il rinnovo dei Consigli regionali, «per evitare strumentalizzazioni».
«Dall'ultimo vertice siamo usciti con l'impegno da parte del ministro Salvini di riunirci nuovamente a metà gennaio per un aggiornamento in merito alle nostre richieste- spiega al Messaggero la Nazzarro-. Nessuno si è fatto vivo, ma abbiamo comunque deciso di attendere la fine delle elezioni per farci sentire, evitando strumentalizzazioni».
TAVOLO TECNICO - Gli amministratori tornano poi «a chiedere l'ufficializzazione e la convocazione del tavolo istituzionale-tecnico per il quale sono stati forniti da tempo i nominativi del gruppo dei sindaci». Tra le altre richieste: provvedimenti «atti a ridurre i costi dei pedaggi autostradali con totale esenzione a favore dei pendolari» e infine «aprire un confronto sull'intera questione della mobilità generale nelle due regioni». I primi cittadini si dicono tuttavia fiduciosi, poiché la gestione delle due arterie è tornata nelle mani dell'Anas dopo un lungo braccio di ferro tra la vecchia concessionaria e il governo.
«Non ci sono più scuse: il governo non si è appena insediato, le autostrade sono in mano allo Stato- conclude Nazzarro - abbiamo avuto pazienza, concedendo tutto il tempo necessario. Ora ci sono tutti i presupposti per accogliere le nostre istanze. Se c'è la volontà si può intervenire, non c'è più un contratto vincolante con un privato. Ribadisco che le scuse sono finite».
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