Data: 29/10/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Studenti a casa, Regione bocciata. I sindacati: «Servono assunzioni»
L'AQUILA Il mondo della scuola è sempre più in subbuglio. I sindacati attaccano la Regione per il ritorno della didattica a distanza alle superiori; lo Snals, principale sindacato di settore, invita per questo i docenti a non recarsi negli istituti. Rifondazione comunista imputa le difficoltà al collasso delle Asl e alle carenze del piano trasporti. «Bocciatura totale della giunta regionale per l'ordinanza del presidente Marco Marsilio dicono in maniera compatta Cgil, Cisl e Uil -. Auspichiamo che si possano riprendere al più presto, almeno in parte, le attività in presenza». La Triplice parla di «errori nella gestione dell'emergenza, ormai fuori controllo», soffermandosi in particolare sul sistema sanitario e sulla gestione dei trasporti. «Si tratta di un provvedimento sbagliato nel metodo e nel merito. Sul piano del metodo dicono non c'è stato il minimo coinvolgimento delle parti sociali, né una valutazione del tavolo tecnico regionale. Sul piano del merito è una misura grave, che significa considerare l'istruzione e la formazione non essenziali per il Paese. Le istituzioni scolastiche e le Università in questi mesi avevano lavorato alacremente per organizzare un ritorno delle lezioni in presenza. Ora tali sforzi rischiano di essere vanificati per responsabilità esterne. È necessario cambiare marcia, servono subito fatti concreti: nuove assunzioni, stabilizzazione del personale precario, internalizzazione dei servizi, estensione della premialità Covid e dotazione di sistemi di protezione individuale anche per i lavoratori in appalto presso le Asl, controlli nelle residenze per anziani, capacità del sistema dei trasporti di assorbire la riapertura delle scuole e delle università, che dovrà avvenire il più presto possibile, potenziamento delle Usca, della prevenzione e della medicina territoriale. Vogliamo impegni precisi e misurabili, abbiamo già perso tempo prezioso». Nel frattempo lo Snals dice chiaramente che i docenti non devono andare a scuola per le lezioni a distanza. «Alcuni dirigenti scolastici - sbotta il massimo dirigente regionale del sindacato autonomo Carlo Frascari - affermano che la prestazione delle lezioni in Dad debba avvenire, da parte docenti, stando a scuola. Tale affermazione non trova al momento nessun supporto normativo». Marco Fars e Corrado Di Sante, di Rifondazione, dicono che «la chiusura delle scuole medie superiori e delle università è dovuta prevalentemente a due fattori: la mancanza di trasporti in condizioni di sicurezza e il collasso delle Asl che non riescono più a tracciare i contagi. Entrambe sono competenze regionali». Infine Gianluca Vacca, abruzzese del M5S, capogruppo della commissione Cultura e istruzione alla Camera annuncia l'arrivo di 88,6 milioni di euro per le scuole italiane. Ai 3,6 milioni di euro stanziati dal Decreto ministeriale per aumentare la connettività, dei quali 85 mila euro saranno destinati all'Abruzzo». |
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