ROMA L'impennata dei contagi trascinati dall'avanzata della variante Omicron, che sta stracciando ogni record da inizio pandemia, spinge il governo ad accelerare. Tant'è che già nel Consiglio dei ministri di oggi, su iniziativa del responsabile della Funzione pubblica Renato Brunetta, si discuterà dell'obbligo vaccinale. Da stabilire se il vaccino sarà imposto a tutti i cittadini oppure, com'è molto più probabile, se l'esecutivo guidato da Mario Draghi sceglierà una strada già esplorata prima di Natale e più accettabile per Lega e 5Stelle: l'estensione del Super Green pass (ottenuto dopo il vaccino o la guarigione dal Covid) a tutto il mondo del lavoro, autonomi compresi. Da capire inoltre se una decisione verrà assunta oggi, o se invece sarà presa subito dopo Capodanno come suggeriscono diverse fonti di governo.
L'obbligo vaccinale erga omnes è invocato dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi, dai sindacati ed è sostenuto dai ministri Roberto Speranza (Salute), Andrea Orlando (Lavoro). Lo stesso Draghi prima a settembre, poi il 22 dicembre durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, aveva benedetto la misura: «L'obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso. Ne valuteremo l'estensione ad altre categorie in tempi brevissimi».
Ecco il bivio di fronte al governo: estendere il Super Green pass all'intero mondo del lavoro, magari partendo dal pubblico impiego (già vale per alcune categorie come il personale sanitario e scolastico, le forze dell'ordine, i militari e gli operatori delle Rsa), oppure imporre l'obbligo del vaccino a tutti i cittadini. La decisione verrà presa «in base ai dati e tenendo conto delle sensibilità dei partiti di maggioranza», dice un'alta fonte di governo, «Lega e 5Stelle frenano, ma una determinazione verrà sicuramente assunta non più tardi di inizio gennaio».
Al momento l'ipotesi più accreditata è che Draghi imbocchi la seconda strada. Per due ragioni. La prima: impedire a dipendenti e autonomi di andare a lavoro con il tampone (attualmente per lavorare basta il Green pass base che si ottiene anche senza vaccino) spingerebbe a vaccinarsi una fetta importante di popolazione. Sono ancora 3,1 milioni i cittadini tra i 30 e i 59 anni che non hanno fatto neppure una dose. La seconda ragione: già nell'ultima riunione di governo, quella in cui è stato varato il decreto festività, era stato analizzato a lungo un provvedimento sull'obbligo vaccinale per i 25 milioni di lavoratori (autonomi inclusi). Brunetta aveva suggerito di cominciare dai dipendenti pubblici in modo «da dare l'esempio», per passare successivamente al settore privato e agli autonomi. Poi, di fronte alle obiezioni di Lega e 5Stelle, Draghi aveva deciso di rinviare: «Completeremo l'istruttoria a gennaio, dopo un nuovo incontro con le parti sociali, anche in ragione dell'evoluzione dell'epidemia».
LA SPINTA DI FI E PD Ebbene, ora che Omicron brucia giorno dopo giorno tutti i record (ieri 78.313 nuovi positivi e 202 morti), si procede con maggiore velocità e determinazione. Anche perché, come osserva Brunetta, «il sistema dei tamponi non regge, le strutture sanitarie e le farmacie sono allo stremo e le code per i test sono un luogo di contagio». Meglio, molto meglio, spingere vaccini e terze dosi. Così il ministro della Funzione pubblica mette a verbale: «Aspiro al Super Green pass per tutto il mondo del lavoro e quindi alla vaccinazione obbligatoria per tutti i lavoratori privati, pubblici e autonomi. Credo ci arriveremo presto». E il Pd con Francesco Boccia offre sponda: «Abbiamo sempre chiesto il massimo rigore possibile, ma in maggioranza ci sono partiti che per troppo tempo hanno strizzato l'occhio a negazionisti e No vax, salvo poi essere smentiti dalla realtà». Chiaro il riferimento a Matteo Salvini e, in parte, a Giuseppe Conte.
Il governo di certo non imporrà invece il lockdown per i No vax. Questo perché si ritiene di averlo già introdotto di fatto con il Super Green pass in zona bianca perfino per prendere un caffè al bar, oltre a cinema, teatri, ristoranti, palestre e piscine etc.