Il Comune di Pescara pronto a impugnare davanti al Tar il decreto della Regione Abruzzo che assegna due stalli dell'aeroporto di Pescara ai tassisti di Chieti e otto a quelli di Pescara. Non si placa la querelle tra le auto bianche dei due città; ieri i pescaresi hanno incrociato le braccia all'aeroporto e hanno rifiutato diverse corse dei passeggeri in arrivo presso lo scalo abruzzese. Lo sciopero, a cui potrebbero seguirne altri, scaturisce dal recente decreto della Regione secondo il quale due stalli dell'aeroporto vengono assegnati ai tassisti teatini e otto a quelli pescaresi, ma il via libera regionale sarebbe per i tassisti di Pescara il cavallo di Troia per esercitare la professione in città, scippando loro le corse. «Già nel 2014 abbiamo impugnato il provvedimento dell'allora giunta Chiodi che assegnava degli stalli ai colleghi di Chieti e oggi - spiega il presidente dei tassisti di Pescara, Salvatore Lovaglio, tassista da 21 anni, di cui gli ultimi 11 esercitati in città - siamo punto e a capo. Scioperiamo non perché temiamo la presenza dei colleghi teatini qui in aeroporto, ma perché con il pretesto di accompagnare clienti a Pescara, di fatto, entrano nel nostro territorio fidelizzando la clientela. E purtroppo questa condotta è già realtà ed è una forma di concorrenza sleale oltre che illegale, perché ogni territorio ha le sue licenze e competenze».
Dalla parte dei tassisti pescaresi il primo cittadino Carlo Masci, l'assessore comunale Nicoletta Di Nisio, il capogruppo dell'Udc Massimiliano Pignoli. «Nessun problema - conferma Pignoli - a dire che sono campanilista e per questo sarò sempre al fianco dei lavoratori pescaresi e in questo caso dei tassisti della mia città nella battaglia per il diritto al lavoro. La decisione della Regione è palesemente ingiusta e la combatteremo in ogni modo, affinché si faccia un passo indietro. Presenterò nel prossimo consiglio comunale un ordine del giorno iper assicurare il massimo impegno, da parte dell'amministrazione comunale, per trovare una soluzione al problema». Soluzione che il sindaco vede in un ricorso al Tar o in un controllo severo per impedire ai tassisti di Chieti scappatoie per lavorare in città. «Verificheremo con il nostro ufficio legale già oggi - spiega Masci - la legittimità del decreto per capire se ci sono estremi per impugnarlo con un ricorso al Tar, in caso contrario siamo pronti a mettere in atto dei controlli rigorosi, con l'ausilio delle telecamere e dei vigili urbani, per impedire ai tassisti teatini di esercitare in città con l'escamotage del servizio in aeroporto». A inasprire gli animi inoltre l'impossibilità dei tassisti di Pescara di iscriversi nelle cosiddette white list del Comune di Chieti, che consentono di non incorrere in sanzioni nelle zone a traffico limitato durante le corse, a differenza di quanto avviene al Comune di Pescara, dove nelle white list hanno libero accesso i tassisti di Chieti.