Data: 03/05/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA |
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Stipendi, come aumentano con il taglio al cuneo fiscale: tredicesima più alta dal 2024
Mentre si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge Lavoro, approvato dal Consiglio dei ministri il primo maggio, per fare i conti esatti di quanto aumenterà la busta paga con il nuovo taglio del cuneo, martedì 2 maggio il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha illustrato nelle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato le linee guida del disegno di legge delega per la riforma del fisco, annunciando che tra le ipotesi allo studio c’è che nel 2024, oltre alla riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, potrebbe arrivare un taglio delle tasse sulle tredicesime. Le risorseLa tassazione scontata delle tredicesime «è una cosa che già c’è nella delega che dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla». Secondo il viceministro questo consentirebbe di «mettere più soldi in tasca agli italiani nell’ultimo mese dell’anno, dove dovranno sostenere spese per le festività natalizie, per i regali ai figli e via dicendo. Ma è tutto da valutare in base alle risorse» disponibili per il 2024. Che non sono molte, considerando le varie partite: non solo l’alleggerimento dell’Irpef ma anche la conferma del taglio del cuneo sulle retribuzioni fino a 35mila euro lordi che, dopo l’aumento deciso col decreto Lavoro, richiederebbe 10-12 miliardi. Ai parlamentari che gli chiedevano lumi, Leo ha detto che il punto si farà a settembre con la Nota di aggiornamento al Def e che nell’ambito della riforma bisognerà «potare le 227 voci di credito d’imposta che cubano 36 miliardi l’anno». Taglio del cuneo («per me non si va oltre i 60 euro», dice Marattin) Leo ha replicato che si faranno i «carotaggi con la Ragioneria generale», ma che ritiene «verosimile» che il taglio possa arrivare a «80-100 euro». Ieri sera dalla stessa Ragioneria sono trapelate stime che, per le diverse fasce di reddito, oscillano tra i 50 e i 130 euro in più al mese. Quindi più di quanto detto da Leo e di quanto stimato dagli esperti nei giorni scorsi. Fino a 25 mila euroSecondo le valutazioni di questi ultimi, una retribuzione di 10mila euro lordi (circa 780 euro netti) sta già beneficiando per il 2023 di un taglio di tre punti dei contributi previdenziali trattenuti in busta paga, con un aumento della paga netta di poco più di 19 euro al mese, cui ora si sommerebbero altri 25 euro circa, dovuti al nuovo taglio di quattro punti. Così da maggio il netto salirebbe complessivamente di quasi 45 euro. Che diventerebbero 67 euro (rispetto ai 38,5 euro goduti finora) per le retribuzioni lorde di 15mila euro; 77 euro (rispetto ai 44) per quelle di 20mila e 96 euro (rispetto ai 55) per chi prende 25mila. Fra 25 mila e 35 milaChi ha una retribuzione di 27.500 euro, finora ha goduto di un aumento del netto di circa 3o euro al mese, grazie al taglio di due punti. Ora lo sconto salirebbe di una sessantina di euro, grazie all’ulteriore riduzione di quattro punti, arrivando a circa 90,5 euro al mese. Si salirebbe invece a 91,5 euro per chi prende 32.500 euro e a 98,5 per chi guadagna 35mila euro. Gli aumenti maggiori in cifra assoluta riguarderanno quindi le retribuzioni alte, ma ad essere premiate di più, in proporzione, saranno quelle più basse. Fringe benefitCompleta la manovra l’aumento del tetto ai cosiddetti fringe benefit, ovvero i premi aziendali esentasse, anche quelli sotto forma di pagamento delle bollette. Il tetto sale, per quest’anno, da 268 euro a 3mila euro, ma solo per i lavoratori con figli a carico.
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