Data: 28/02/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Stazione deserta e viaggi annullati: scatta il rimborso Le richieste devono essere inoltrate a Trenitalia entro domenica prossima E sugli autobus urbani gli autisti viaggeranno muniti di guanti e mascherine
PESCARA Autisti dei bus al volante con guanti e mascherine. Li vedremo così equipaggiati nei prossimi giorni. E sui mezzi del trasporto urbano saranno installate macchinette per la distribuzione di gel disinfettante. La rivoluzione sui mezzi pubblici, imposta dal clima di terrore circa una eventuale diffusione del virus anche a Pescara, scatterà a partire dalla prossima settimana, presumibilmente da lunedì, quando la Tua (azienda regionale del trasporto pubblico) provvederà a dotare l'organico, 270 autisti, 80 autobus solo in città, dei dispositivi di difesa per contrastare l'emergenza Coronavirus. Gli effetti di questa situazione si riverberano anche nella stazione ferroviaria centrale, ieri semideserta. Alle 13,15 c'erano solo due passeggeri agli sportelli della biglietteria. Sul sito internet di Trenitalia appare la pagina per ottenere il "rimborso integrale per rinuncia al viaggio". Da Pescara sarebbero partite, verso Ferrovie, circa 400 richieste di rimborsi di viaggi (lavoro, studio, fiere, concorsi) annullati prevalentemente verso Milano e altre città del nord "chiuse" per Coronavirus. «Per i clienti che hanno acquistato fino al 23 febbraio, un biglietto per viaggi su Frecce, Freccialink, Intercity, Intercity Notte, Eurocity, Euronight e regionale, Trenitalia», è spiegato sul sito, «riconoscerà il rimborso integrale per qualsiasi viaggio e indipendentemente dalla tariffa acquistata, in caso di rinuncia al viaggio per Coronavirus. La richiesta deve essere presentata entro il 1° marzo compilando l'apposito web form sul sito di Trenitalia.it». Sui tavoli del bar, normalmente cosparsi di tazze di caffè e panini, ieri svolazzava un piccione solitario. E al bagno degli uomini, i disabili possono accedere solo se compongono un numero di telefono, così recita un cartello apposto sulle porte del wc. Seduti sulle panchine, ad attendere il terno che li riporta a casa, nel teatino, due studenti del Coreutico Misticoni-Bellisario, Giorgio Di Prinzio di Filetto e Gianmarco Carulli di Sant'Eusanio del Sangro, che del Coronavirus non hanno proprio paura. «Se deve venire viene, ci ammaliamo e moriamo», filosofeggia tra il serio e il faceto Di Prinzio, ma sotto sotto forse un po' di paura ce l'ha, «di sicuro si sta parlando troppo e male di questa emergenza di cui tra qualche settimana forse neppure sentiremo più parlare». Più coinvolto è Carulli, di ritorno, nel dicembre scorso, da un viaggio a Shangai. «Appena rientrato in Italia», ripercorre lo studente, «mi è arrivata una lettera del Ministero della Salute con la richiesta di sottopormi a tampone per ragioni precauzionali. Per tre volte me lo hanno ripetuto, sempre negativo. Mi sono sentito un appestato». Nell'immenso atrio vuoto, in totale si contavano una decina di passeggeri, chi seduto sulle scale a smanettare col cellulare, chi a passeggio con la valigia, chi a comprare il giornale. All'edicola, il titolare Simone Masciovecchio, annota che sì «da lunedì scorso c'è stato un calo di passeggeri preoccupante, in pochi sono scesi dai treni ad alta velocità, mai visto questo vuoto ma», dice speranzoso, «penso si tratti di una follia momentanea, comunque qui i locali vengono continuamente igienizzati». E intanto due studentesse siciliane di passaggio a Pescara, Angela Salinitro, 26 anni e Giorgia Taci, 32, dirette a casa, a Gela, ieri primo pomeriggio circolavano al terminal bus della stazione bardate con mascherina sul viso e guanti di lattice sterili infilati alle mani, borsoni e valige zeppe di salviette rinfrescanti e soluzioni detergenti, pronte a fronteggiare anche una guerra epidemiologica planetaria. «È una grande lezione per tutti, l'igiene è la prima regola, sempre» dicono, reduci da un corso per operatore sanitario a Termoli. (c.co.)
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