Data: 25/05/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Spostamenti tra regioni diverse Ma non tutti li potranno fare Anche per l'Abruzzo si avvicina la data molto attesa del 3 giugno: dipenderà dal numero dei contagi
Il peggioramento del quadro epidemiologico farà slittare di almeno un'altra settimana la riapertura PESCARA Non è detto che dal 3 giugno sarà possibile oltrepassare i confini regionali e cioè entrare o uscire dall'Abruzzo. Se quella data, infatti, è stata individuata come un ulteriore step della fase 2 iniziata lo scorso 18 maggio, per avere certezze e stabilire ciò che si potrà fare o no bisognerà attendere i dati relativi ai contagi. Dati che fotograferanno la situazione epidemiologica relativa al periodo iniziato lunedì scorso e che inizieranno ad essere disponibili alla fine del mese. Smentite dal governo, infatti, le voci circa la possibilità di permettere lo spostamento solo tra Regioni con pari livello di contagio. In attesa dei dati, restano diverse ipotesi in campo. Se il quadro epidemiologico sarà rassicurante, l'esecutivo potrebbe annullare le limitazioni agli spostamenti tra le regioni. In caso contrario, se si registrerà un peggioramento dei dati, si potrebbe rinviare di una settimana. Altra ipotesi, secondo molti la più probabile, è la riapertura dei confini delle sole regioni a basso indice di contagio, mantenendo la chiusura per quelle più a rischio. I dati sembrano rassicuranti, ma quelli attuali descrivono una situazione precedente alla riapertura. Alla base delle valutazioni degli esperti ci sono l'indice di trasmissibilità, cioè Rt, e il numero di riproduzione di base, ovvero R0. Il primo è un parametro che indica quante persone un malato è in grado di contagiare in un territorio in cui sono in vigore misure restrittive. L'R0, invece, indica la quantità di individui che, in media, vengono contagiati da una persona positiva alla malattia in una popolazione totalmente esposta. Proprio per questo, viste le misure introdotte per contrastare il virus, il parametro più utilizzato di recente è Rt. Gli esperti stimano che, con la riapertura, l'indice di trasmissibilità si alzerà. Si tratterebbe, però, di un aumento previsto e controllato. L'obiettivo è di restare al di sotto del valore 1. In Abruzzo, secondo il report settimanale dell'Istituto superiore di sanità (Iss), aggiornato al 20 maggio, l'Rt è pari a 0,86 (la settimana precedente era 0,45). Si tratta del secondo valore più alto dopo quello della Valle d'Aosta (1,06). Il dato, in ogni caso, è soggetto a fluttuazioni e potrebbe aver inciso il focolaio che si è creato a Vasto, che è comunque sotto controllo e circoscritto. L'incidenza settimanale del virus, dato che si calcola in rapporto a 100mila abitanti, per l'Abruzzo è considerata "intermedia-alta". La valutazione di rischio per quanto riguarda l'impatto sui servizi assistenziali, invece, è "bassa". Per sapere se si potrà ricominciare ad uscire dall'Abruzzo o a farvi rientro, insomma, bisogna attendere. In ogni caso delle deroghe sono concesse. Se il governo ha spiegato che è possibile superare i confini regionali solo per ragioni di urgenza o per comprovate esigenze di lavoro e sanitarie, il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, in accordo con il collega delle Marche, ha consentito lo spostamento nei comuni vicini ai confini per andare a trovare le persone care.
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