Data: 23/04/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Sevel, sulla riapertura decide il prefetto, Riunione fiume azienda-sindacati per la ripartenza di lunedì. Al rientro 60 minuti di formazione sulla sicurezza anti-Covid
ATESSA Sulla riapertura di Sevel, lunedì 27 aprile, tutto è demandato alla decisione del prefetto Giacomo Barbato. Lo stabilimento del Ducato Fiat e dei gemelli Boxer Peugeot e Jumper Citroen è pronto a partire e lo farà al secondo turno di lunedì (i primi ad entrare saranno i manutentori) in seguito alla comunicazione preventiva a Chieti. Il prefetto potrà quindi dare o non dare l'assenso oppure chiedere chiarimenti e verifiche sulle attività e sull'applicazione dei protocolli di sicurezza previsti dai decreti governativi. Se invece il prefetto non dovesse formalizzare nulla alla direzione aziendale vige la regola silenzio assenso. Lo stabilimento dei furgoni commerciali leggeri ha già programmato tutto. La direzione aziendale lo ha spiegato alle rsa aziendali nel corso di una riunione-fiume che ha mostrato nel dettaglio la mole dei provvedimenti intrapresi nel più grande stabilimento di veicoli commerciali d'Europa. La sensazione arrivata alle rsa è che non si sia badato a spese nel cercare di garantire le misure di sicurezza migliori per i dipendenti. Verificati quindi tutti gli ingressi aziendali (finizione, montaggio e lastratura/verniciatura) dove sono stati installati dei termo scanner per rilevare la temperatura a tutti i dipendenti in ingresso. I lavoratori non dovranno timbrare in uscita per evitare assembramenti, mentre i dipendenti con patologie suscettibili dovranno obbligatoriamente considerarsi in malattia. Lunedì al rientro verranno dedicati sessanta minuti per la formazione. «Per non vanificare gli sforzi fatti», si legge in una nota delle rsa Fim, «chiediamo con forza alle Regioni Abruzzo e Molise un sistema che garantisca la mobilità in piena sicurezza dei lavoratori, aggiungendo mezzi di trasporto». E sul fronte degli spostamenti si è tenuta ieri mattina all'Aquila una riunione con la Regione. Imbarazzante l'esito dell'incontro. «La Regione è in forte ritardo e non ha consapevolezza della situazione», riferisce Antonio D'Alonzo, Ugl, « e nulla è stato detto sulla sanificazione dei mezzi». L'unica soluzione prospettata a rappresentanti sindacali e delle industrie metalmeccaniche è quella di un ingresso scaglionato dei dipendenti, cosa inapplicabile. «La questione trasporti è fondamentale», interviene Nicola Manzi, Uilm Chieti Pescara, «Tua e Regione Abruzzo devono garantire a cittadini, lavoratori e aziende un servizio efficiente e in totale sicurezza del trasporto pubblico in considerazione del fatto che siamo in guerra e che dobbiamo salvare un pezzo consistente dell'economia abruzzese. Sul Pil regionale solo la Sevel pesa per il 15% del totale». «Almeno il 65% dei seimila lavoratori Sevel (senza considerare l'ampio indotto)», fa notare Rifondazione comunista tramite i segretari nazionale e regionale, Maurizio Acerbo e Marco Fars, «sono pendolari con percorrenze importanti e provenienza da una vastissima area che interessa decine di comuni, su più regioni. Generare una mobilità così ampia senza un piano e in una fase ancora enormemente delicata rispetto alla diffusione del virus è una follia».
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