Data: 27/08/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Scuole, l'Abruzzo chiede di rimandare l'apertura Marsilio al Governo: «Meglio dopo le elezioni del 20 e 21 settembre». «Gli studenti? Andranno a piedi» Edilizia, assunzioni e trasporti nelle scuole: i sindacati scendono in campo
PESCARA«Penso che se invece di incaponirsi su una data, che ha ormai il sapore di una bandiera politica, il Governo ascoltasse Regioni ed enti locali, potremmo arrivare all'apertura qualche giorno dopo (come proposto anche dall'Anci Abruzzo), con una maggiore organizzazione e minori costi di sanificazione dovuti al turno elettorale del 20-21 settembre». Così dice il governatore Marco Marsilio. La ripartenza delle scuole va rinviata a dopo le elezioni. È troppo presto riaprirle il 14 settembre per soli tre giorni e poi richiuderle lasciando lo spazio alle urne elettorali del 20 e 21 settembre. Quindi disinfettare tutte le aule, con costi altissimi, per far rientrare i ragazzi in classe.«Noi continuiamo a collaborare con il Governo», incalza il presidente, «per rendere possibile l'apertura in sicurezza delle scuole, ma la confusione con cui ci si avvicina al 14 settembre rende sempre più complicato l'obiettivo».
LO SCONTRO. Le Regioni, con l'Abruzzo in prima linea, ieri mattina hanno formalmente chiesto il rinvio. Ma il governo ha rilanciato con l'acquisto di milioni di mascherine per tutti, studenti e i docenti. Sulla riapertura della scuola a settembre si è così consumato un nuovo scontro tra governo e regioni. Nella riunione, avvenuta in modalità audioconferenza, si è discusso anche del nodo dei trasporti scolastici. Ma anche in questo caso l'accordo non c'è.I governatori, guidati dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, sono stati netti: o si arriva a un'intesa «chiarendo i limiti delle capienze dei bus o si rischia il caos, non ce la facciamo». L'obbligatorietà delle mascherine a scuola è stata poi ribadita più volte dagli esperti del comitato tecnico scientifico. Ma anche in questo caso molte Regioni, guidate da Lega e centrodestra come Veneto e Liguria, contestano. Impossibile - dicono - farle indossare agli alunni per tutto il tempo delle lezioni.CHI C'ERA. Per l'Abruzzo hanno partecipato al vertice con i ministri Azzolina, Boccia, Speranza e De Micheli, il governatore Marsilio e il sottosegretario con delega ai Trasporti, Umberto D'Annuntiis mentre altri due assessori, Nicoletta Verì (Sanità) e Piero Fioretti (Istruzione) venivano tenuti al corrente in tempo reale di quanto stava accadendo.
IL NODO DEI TRASPORTI. Il braccio di ferro sui trasporti, che ha dato l'incipit, nasce dalla prescrizione del Comitato tecnico scientifico sul distanziamento di un metro tra passeggeri. Un limite, contestano i governatori, che porterebbe il trasporto pubblico urbano ed extraurbano a viaggiare al 50-60% della capienza. E dunque a lasciare a piedi la metà degli alunni. Oppure, come intende fare l'Abruzzo, a "requisire" i pullman turistici delle aziende private.
ASSUNZIONI E MASCHERINE. Il ministro Lucia Azzolina ha ribadito che sono partite le assunzioni di personale straordinario. Il commissario Domenico Arcuri ha assicurato che è partita anche «la distribuzione di milioni di mascherine e gel», e che entro ottobre saranno distribuiti tutti i banchi.Ma finora - ha aggiunto - di due milioni di test sierologici ai docenti ne sono stati fatti meno dell'1% (alcune regioni come l'Abruzzo fino a ieri erano a quota zero; la migliore, l'Umbria, è invece 5%).
LA DELIBERA È PRONTA. L'Abruzzo intanto ha preparato una delibera da approvare in giunta. Ma prima dovrà partecipare alla conferenza delle Regioni prevista inizialmente per oggi e poi rinviata a domani. Netta è la posizione di Marsilio: «Sulla riapertura delle scuole», dice il governatore, «le Regioni hanno parlato chiaro e detto per l'ennesima volta al Governo che in queste condizioni non è possibile assicurare il servizio, soprattutto quello di trasporto. Non si tratta di pregiudizio di parte: a farsi portavoce delle criticità sono stati i presidenti e gli assessori delle Regioni governate dal Pd (Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Puglia), non solo quelli di centrodestra», precisa Marsilio che continua.
TUTTO SLITTA A DOMANI. «Sul trasporto scolastico c'è stato un ulteriore rinvio a venerdì pomeriggio, con una riunione specifica dopo la Conferenza unificata che approverà il documento sulla riapertura delle scuole che ci è stato illustrato», (il Centro ha dedicato nei giorni scorsi tre servizi al documento dell'Istituto superiore di sanità che detta le linee guida per le scuole), «ma se il Governo non darà al Comitato tecnico-scientifico degli indirizzi precisi, invece di scaricare la responsabilità alle Regioni di rendere operative le decisioni», continua il governatore dell'Abruzzo, «non saremo in grado di assicurare la mobilità per il numero necessario». IL CASO OSPEDALI. Marsilio infine ha sollecitato il ministro Boccia ad affrontare il tema dell'attuazione della Rete Covid: «Sono ormai settimane che il Ministero le ha approvate», dice, «ma siamo fermi e non possiamo fare i lavori per potenziare terapie intensive e pronto soccorso perché i fondi e i poteri sono nella disponibilità del Commissario straordinario. Rischiamo di perdere altro tempo e di trovarci impreparati di fronte a una seconda ondata, mentre abbiamo passato l'estate a discutere di discoteche e di come restare a un metro di distanza nei bus».
«Gli studenti? Andranno a piedi» Edilizia, assunzioni e trasporti nelle scuole: i sindacati scendono in campo
PESCARA Risposte insufficienti per la ripartenza della scuola in Abruzzo a due settimane dall'inizio delle lezioni: a sostenerlo sono i sindacati che sollevano una serie di criticità su vari fronti (trasporti, edilizia scolastica e organici) dopo due incontri tenutisi martedì scorso. Il primo al tavolo operativo di cui fanno parte rappresentanti della Regione e degli enti locali, della Protezione civile, della Croce Rossa, dei genitori e degli studenti, il secondo con i dirigenti degli Atp provinciali e il direttore dell'Ufficio scolastico regionale (Usr). «Il quadro che ne è venuto fuori», scrivono Pino La Fratta (Flc Cgil), Davide Desiati (Cisl Scuola), Antonio Di Zazzo (Uil Scuola) e Carlo Frascari (Snals Confsal), «è fortemente preoccupante. Per quanto riguarda i trasporti la situazione è al momento quella più allarmante. Arrivano segnalazioni di forti criticità in tutti i territori della regione che in diversi casi si traducono nell'impossibilità di consentire a tutti gli studenti pendolari di raggiungere le scuole. Con le regole attuali, circa le metà rischierebbero di restare a piedi». Per quanto riguarda l'edilizia scolastica «la situazione sembra meno drammatica di quanto si paventava. I rappresentanti degli enti locali ci hanno assicurato che i lavori per l'adeguamento e il reperimento degli spazio sono in corso, e si sono impegnati a risolvere tutte le situazioni più critiche prima della ripartenza delle lezioni». Sul fronte degli organici aggiuntivi «la distribuzione dei fondi nazionali per l'Abruzzo risulta insufficiente, come da noi più volte sottolineato: dei circa 2.000 posti in più, richiesti dalle istituzioni scolastiche, solo il 40% potranno essere coperti». Visto l'esito degli incontri, i sindacati hanno espresso «una forte preoccupazione per l'enorme carico di responsabilità che rischia di essere scaricato sulle istituzioni scolastiche. Se non arriveranno per tempo adeguati organici aggiuntivi, se non termineranno gli interventi urgenti sull'edilizia scolastica e se non ci sarà una decisa svolta sui trasporti», spiegano, «le scuole avranno molte difficoltà ad organizzarsi per assicurare l'apertura il 14 settembre nel pieno rispetto del protocollo sicurezza e delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico». C'è poi il problema dei test anti-Covid ai docenti che in Abruzzo non decollano. Il direttore generale dell'Usr, Antonella Tozza, ha inviato una circolare ai dirigenti scolastici per dare la più ampia diffusione possibile, tra il personale docente e non, delle comunicazioni sulla modalità per effettuare, gratis e su base volontaria, i test sierologici in applicazione del protocollo del Miur per garantire l'avvio dell'anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza. La campagna, che sulla carta sarebbe cominciata lunedì scorso, terminerà il 7 settembre. Ma i presidenti dei quattro Ordini dei medici d'Abruzzo hanno dichiarato due giorni fa al Centro che i kit dei test non sono ancora disponibili. E nel frattempo si viene a sapere che in alcune regioni che hanno già avviato lo screening emergono positività di docenti ai test. È il caso dell'Umbria dove gli insegnati risultati contagiato sono già venti.
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