Data: 28/08/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Scuole, i presidi chiedono di far slittare l'apertura Pronta l'ordinanza di Marsilio per rinviare la partenza al 24 settembre
Riaprire le scuole dopo le elezioni? Per i dirigenti scolastici abruzzesi sarebbe la soluzione migliore. Qualcuno lo dice apertamente, altri lo lasciano intendere, tutti però sanno che tra i lavori per la sicurezza anti-Covid ancora in corso e gli arredi che non arrivano, far slittare a dopo il 21 settembre la ripresa delle lezioni farebbe tirare un sospiro di sollievo. Ecco che cosa dicono.
QUI L'AQUILA. Maria Chiara Marola, dirigente scolastico dell'Istituto d'istruzione superiore "Amedeo d'Aosta" dell'Aquila, per accogliere i suoi 1.100 studenti ha dovuto realizzare degli interventi di edilizia leggera che non sono ancora terminati. «Per adeguarci alle norme abbiamo concordato dei lavori che ci permetteranno di avere aule più grandi e un maggior numero di spazi disponibili», ha precisato, «gli interventi li stanno realizzando in questi giorni. Avendo tante uscite di sicurezza abbiamo deciso di utilizzarle come ingressi per evitare assembramenti. Stiamo aspettando i banchi monoposto che distribuiremo come previsto dal piano organizzativo. Ci sono molte difficoltà legate ai tempi, non dico quindi di far slittare la riapertura ma di tenere conto di possibili ritardi». Dello stesso avviso è la dirigente del liceo Cotugno dell'Aquila che ha già pronto un piano B e C se i lavori e il sistema organizzativo non reggerà. «Abbiamo attuato tutte le norme e i protocolli del ministero», ha evidenziato Serenella Ottaviano, «non ci siamo mai fermati, abbiamo lavorato sempre e siamo pronti alla riapertura, che sia il 14 o il 24, non cambia molto. Andrà verificata sul campo la tenuta del sistema, stiamo ipotizzando già un piano B. Per evitare sovraffollamento sicuramente applicheremo la didattica digitale integrata per le classi con più di venti ragazzi». Cristina Di Sabatino dirigente dell'Istituto per l'Agricoltura e l'Ambiente di Avezzano, Pratola Peligna e Castel di Sangro, ha avuto rassicurazioni dalla Provincia sull'adeguamento delle aule per il 14 settembre ma è consapevole che «il problema resta il trasporto scolastico. Attendiamo l'incontro con la Tua che sarà determinante per la riapertura delle scuole perché tutti i nostri ragazzi sono pendolari. Noi abbiamo vari piani pronti, ma se non abbiamo la rassicurazione sui trasporti è difficile organizzare anche gli orari di ingresso e uscita dei ragazzi. Viviamo alla giornata, anche una possibile riapertura dopo le elezioni potrebbe essere in ballo e non sappiamo se sarà un bene o un male». Pronto a partire regolarmente con l'attività di recupero dal primo settembre e poi dal 14 con le lezioni Piero Buzzelli, dirigente scolastico dell'Istituto Majorana Avezzano. «Abbiamo fatto dei lavori e smantellato alcune stanze come aule docenti, aula magna e altri spazi per fare in modo che i ragazzi siano a distanza di un metro l'uno dall'altro», ha raccontato, «sappiamo che ci sono dei problemi legati ai trasporti ma questo non possiamo risolverlo noi. Credo sia meglio riaprire il 14 per capire poi cosa non è andato e risolvere i vari problemi durante le elezioni per poi riaprire regolarmente dopo».
QUI PESCARA. Circa 1.200 tra studenti e convittori, 280 educatori e 95 tecnici, collaboratori scolastici. Questa la popolazione scolastica che Alessandra Di Pietro, dirigente scolastico dell'istituto alberghiero "De Cecco" deve gestire. E le difficoltà non mancano. «Stiamo lavorando da mesi per il rientro», ha precisato, «il nostro obiettivo è stato quello di riaprire in presenza e ci riusciremo. Abbiamo scaglionato gli ingressi e le uscite, abbiamo fatto dei lavori di edilizia leggera e abbiamo destinato ad aule anche spazi come sale docenti e sale riunioni. Ben 21 aule della nostra sede storica grazie all'impegno di Regione e Provincia sono in via di completamento e una volta finite ci trasferiremo parte dei ragazzi». Se nell'orto didattico del De Cecco sono già arrivati i gazebo per le attività, nelle aule mancano ancora i banchi monoposto. Pronto per il 14 settembre invece Carlo Cappello, dirigente scolastico del liceo Scientifico Galilei di Pescara che conta ben 1.600 iscritti. «Noi dobbiamo essere in regola per quella data», ha sottolineato, «di certo non ci fermeremo pensando a possibili rinvii della riapertura. Stiamo andando avanti anche grazie alla sinergia con il Comune di Pescara e la Provincia e stiamo facendo dei lavori di adeguamento di alcune aule che erano piccole per contenere i ragazzi in base alle nuove normative».
QUI CHIETI. Mario Gaeta, dirigente dell'Istituto comprensivo "G. D'Annunzio" di Lanciano - Chieti ha operato d'intesa con l'amministrazione comunale per fare in modo che tutto sia pronto per la riapertura. «Siamo al lavoro ogni giorno», ha dichiarato, «anche la Protezione civile ci sta aiutando e proprio in questi giorni stanno provvedendo a inviarci il materiale per sanificare. È chiaro che se si posticipassero l'apertura al primo ottobre sarebbe meglio perché si eviterebbe di dover fare gli interventi di sanificazioni due volte». Anche Paola Di Renzo, dirigente del liceo classico e liceo artistico di Chieti è per uno slittamento della riapertura a dopo le elezioni. «Il problema principale è stato il reperimento degli spazi per garantire la sicurezza ai ragazzi», ha asserito, «abbiamo formulato la richiesta al ministero per i banchi monoposto, mi sono mossa e ho attivato convenzioni per garantire a tutti la didattica in presenza. Essendo la mia scuola anche un convitto ci siamo dovuti adeguare per la mensa e per altri servizi che dobbiamo garantire. Non siamo sede di seggio per le elezioni ma da dirigente penso che sia diseconomico pensare a una igienizzazione degli ambienti che poi deve essere ripetuta dopo poco».
QUI TERAMO. Ingressi e uscite scaglionate anche a Teramo nel liceo Scientifico Einstein. «Abbiamo fatto un incontro con tutte le scuole della provincia di Teramo e abbiamo concertato una riapertura per il 24», ha ricordato la dirigente Clara Moschella, «avremo ingressi e uscite scaglionati: il 50% della popolazione scolastica entrerà alle ore 8, il resto alle 9.30 e poi ci sarà l'uscita alle ore 12.40 e alle 14. Facendo così riusciremo a evitare assembramenti e a portare i ragazzi di nuovo in classe. Come liceo non siamo sede elettorale e ci stiamo organizzando per riaprire il 14, se poi si sposterà la data ci adegueremo. Abbiamo fatto degli interventi per abbattere dei tramezzi e questo ci darà la possibilità di avere aule adeguate alle normative».
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