TERAMO Torna alla Angelino Trasporti Spa di Caivano (Napoli) il servizio scuolabus del Comune di Teramo. La gara d'appalto indetta a maggio dall'ente a seguito della scadenza del contratto con il precedente gestore, la ditta pugliese Scoppio Srl, si è perfezionata nei giorni scorsi e l'offerta migliore è risultata quella della società napoletana, che entrerà in attività già a settembre con la ripresa delle attività scolastiche.Per la Angelino Trasporti si tratta, appunto, di un ritorno: aveva infatti gestito il servizio in città prima della Scoppio, risultata vincitrice dell'appalto biennale nel 2021. Il contratto fra il Comune e la ditta pugliese uscente prevedeva la possibilità di rinnovo per un anno ma, anche alla luce di difficoltà mostrate dall'azienda nel pagamento degli stipendi ad autisti e assistenti, si è preferito non prorogare e indire una nuova gara. La Angelino è nel settore trasporti da 70 anni, occupandosi di noleggio di bus, di organizzazione di viaggi turistici e del servizio scuolabus. Quest'ultimo lo svolge in oltre venti comuni italiani, compresa la vicina città di Atri. L'appalto teramano ammonta a 2,7 milioni di euro per due anni scolastici (2023/2024 e 2024/2025), con possibilità anche in questo caso di rinnovo per ulteriori dodici mesi, e riguarda il trasporto di alunni delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado (circa 275 in totale) e gli studenti con disabilità (in media 18). Nei prossimi giorni ci sarà la stipula del contratto fra il Comune e il nuovo gestore ed è in previsione anche un incontro coi sindacati. Una settimana fa la Filt Cgil, nel denunciare i nuovi ritardi nei pagamenti degli stipendi e del Tfr da parte della Scoppio ai dipendenti, aveva invitato l'amministrazione comunale a indire una riunione con la società che avrebbe vinto la nuova gara d'appalto. Un incontro volto principalmente a stabilire fra le parti il termine ultimo dei pagamenti degli stipendi ad autisti e assistenti, come per altro previsto dal bando, per evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli a danno dei lavoratori.