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Data: 31/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Scuolabus inadatto: il caso di Giulia sul tavolo di Conte Scafa, interrogazione di D'Alfonso a premier e ministro sulla bimba disabile che non può viaggiare con i compagni

SCAFA Il caso di Giulia, la bimba disabile di Scafa che non può accedere allo scuolabus comunale, finisce sul tavolo del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e del ministro dell'Istruzione Lorenzo Fieramonti.Dopo la denuncia del presidente dell'associazione Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante, nei giorni scorsi è stato il senatore del Pd Luciano D'Alfonso a presentare un'interrogazione a risposta orale ai due massimi esponenti del governo giallorosso. «Come riportato lo scorso 24 ottobre sul quotidiano il Centro», esordisce D'Alfonso nella sua interrogazione, «l'associazione Carrozzine determinate ha denunciato la mancanza di uno scuolabus attrezzato per il trasporto degli alunni in carrozzina nel Comune di Scafa, sostenendo in particolare che è fin dall'inizio dell'anno scolastico che a un'alunna disabile, frequentante la scuola dell'infanzia, viene negato l'accesso allo scuolabus comunale. L'attuale mezzo messo a disposizione dalla cooperativa Mani Tese, che gestisce le politiche sociali dell'ente comunale di Scafa, non risulta essere dotato né della pedana necessaria alla salita delle carrozzine né di una corsia interna in grado di consentire ai piccoli in carrozzina di arrivare a scuola insieme ai loro compagni».«Considerato che», prosegue D'Alfonso, «il sindaco del Comune di Scafa Maurizio Giancola, ha evidenziato come l'acquisto di un nuovo autobus consenta il trasporto di alunni diversamente abili richieda una spesa di circa 85mila euro che, allo stato attuale, il Comune non è in grado di affrontare; che l'associazione "Carrozzine determinate" già tempo fa si era occupata di un caso analogo a Lettomanoppello, poi risolto con l'adeguamento del mezzo». Il senatore abruzzese ricorda poi che la bambina coinvolta, gravemente discriminata, non solo ha il diritto di recarsi a scuola insieme a tutti i suoi compagni, a prescindere dalle sue condizioni di salute, ma ha pieno diritto allo studio non potendo lo stesso, in alcun caso, essere subordinato alle capienze del bilancio comunale. Inoltre, sottolinea D'Alfonso, «il disagio subìto non risulta essere esclusivamente limitato al trasporto giornaliero, ma risulta coinvolgere anche tutte le uscite didattiche organizzate dalla scuola. Appare evidente e improcrastinabile procedere a individuare a livello nazionale un'adeguata soluzione alla problematica, oltre che delle necessarie misure che impediscano il verificarsi di ulteriori analoghi episodi». Ciò premesso, D'Alfonso chiede a Conte e Fieramonti «quali azioni possano essere adottate al fine di addivenire all'individuazione di una doverosa soluzione circa la vicenda di Giulia» e «quali provvedimenti si intendono adottare affinché si eviti il verificarsi di episodi analoghi». (l.d.f.)


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